Con tanto di esproprio di terre, in nome della pubblica utilità, si sta compiendo a Monte San Vito l’ennesimo tentativo di deturpare un paesaggio, noto fin dai tempi degli antichi romani per la sua innata vocazione alla produzione di pregiati oli d’oliva, con la costruzione di un impianto trappola Snam per la pulizia dei gasdotti in zona Metrano, all’interno di una ben più ampia area dall’alto valore paesistico-ambientale.

Di questo parere la Cna Provinciale di Ancona, che fa quadrato attorno ai suoi imprenditori, alcuni dei quali proprio produttori di coltivazioni pregiate locali, come, in particolare, quelle dell’olio extra vergine biologico, che nel corso degli anni hanno ottenuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, ma anche come i frutteti  e il vino Lacrima biologico, essendo tale area collocata anche all’interno dell’areale di produzione della Doc “Lacrima di Morro d’Alba”.

A testimonianza dell’alto valore ambientale di questo specifico territorio, Cna ricorda anche il riconoscimento della “Bandiera Verde” al comune di Monte San Vito per molti anni consecutivi e il suo ruolo preminente all’interno dell’Associazione nazionale Città dell’Olio di cui il comune stesso è socio fondatore.

A rafforzare ulteriormente la posizione della Cna al “No” all’impianto – almeno in questa zona – vi sono anche ragioni legate alla sua capacità di inquinamento pregiudizievole per la salute e per la sicurezza dei residenti.

“Sotto questo profilo – si legge in una nota dell’associazione – non si tiene affatto conto che l’Arpam nei suoi contributi al documento istruttorio, ha sempre considerato insufficienti le informazioni fornite da Snam in ordine alla qualità e quantità delle emissioni in atmosfera nonché alla frequenza degli scarichi dell’apposita candela alta più di 9 metri il cui impatto ambientale e paesaggistico non risulta mitigabile in alcun modo. In aggiunta a tutto ciò, l’impianto sorgerebbe tra abitazioni nelle immediate vicinanze di aree a rischio esondazione “R4” e quindi a rischio molto elevato per il passaggio del corso d’acqua del Torrente Triponzio”.

Alla luce delle predette motivazioni la Cna supporta la posizione dell’amministrazione comunale di Monte San Vito che con ben quattro delibere si è mostrata contraria all’installazione dell’edificando impianto, con l’auspicio che la Regione Marche si impegni a sottoporre il progetto a procedura di valutazione ambientale (VIA) anche in ragione di una volontà politica unanime che, con la mozione n.139 del 5 luglio scorso, ha chiesto alla giunta regionale di farsi promotrice presso il Ministero dello Sviluppo Economico di soluzioni alternative a quelle individuate nel progetto Snam.

La Cna è da sempre a favore del rispetto dei valori ambientali e paesaggistici che vanno tutelati, così come gli interessi economici delle aziende impegnate nelle produzioni agro-alimentari di pregio, le quali traggono naturalmente vantaggio dalla difesa del territorio e delle sue tradizioni.

 

 

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