Secondo la CNA Torino, le misure antismog che potrebbero essere assunte domani dalla giunta Appendino, di cui i media locali hanno già dato ampio risalto nei giorni scorsi, rappresentano una grave minaccia per l’economia locale, per decine di migliaia di artigiani, commercianti e professionisti.

“Il diritto alla salute dei cittadini” sentenzia il Segretario della CNA Torino Paolo Alberti “è un diritto irrinunciabile tanto quanto il diritto al lavoro”.

“Mettere fuori legge i veicoli diesel Euro 3 e parzialmente gli Euro 4 fino a metà aprile equivale a paralizzare migliaia di attività economiche senza alcun preavviso e nella palese impossibilità di sostituire a breve termine i veicoli che sono fondamentali per lo svolgimento dell’attività d’impresa”.

“E’ palese che la mancata sostituzione di un veicolo obsoleto è determinata dalla difficoltà a far quadrare i conti e che oggi la stragrande maggioranza di chi possiede veicoli Euro 3 ed Euro 4 – imprenditori o privati cittadini –rimarrebbe paralizzato, con un danno economico che per molti non sarebbe superabile”.

Ora la domanda è questa: vogliamo far cessare migliaia di piccole aziende e far saltare migliaia di posti di lavoro o vogliamo iniziare ad affrontare la questione smog in modo organico e nell’ambito di una programmazione condivisa?

Intanto, dichiara Alberti, “non si può continuare a mettere solo sotto accusa i veicoli diesel più vetusti quando è palese che sono corresponsabili del deterioramento dell’aria che respiriamo tanti altri fattori, come il riscaldamento delle case e degli uffici e le fabbriche”.

Secondo la CNA Torino occorre pertanto lavorare su più filoni:

  1. incrementare ancora la diffusione del teleriscaldamento a Torino;
  2. modernizzare il parco automezzi del Gtt
  3. limitare la circolazione dei grossi Suv a gasolio in città a prescindere dalla loro classificazione in quanto veicoli particolarmente inefficienti (si arriva anche a 6/7 km per litro di carburante);
  4. impedire la circolazione in città dei cosiddetti diesel pesanti (veicoli di massa superiore ai 35 quintali) sviluppando al contempo un efficiente sistema di piattaforme di interscambio che consenta una logistica delle merci più intelligente utilizzando veicoli di massa inferiore ai 35 q;
  5. incentivare pesantemente l’acquisto di veicoli a metano e Gpl soprattutto per i titolari di partita Iva.

Tutto questo chiedendo subito alla giunta Appendino ed in particolare gli assessori Stefania Giannuzzi e Paolo Sacco di convocare una cabina di regia con le Associazioni datoriali e Sindacali dei lavoratori per programmare gradatamente misure di limitazione alla circolazione dei veicoli diesel più inquinanti che non dovranno in ogni caso partire prima del prossimo autunno, dando a tutti il tempo di metabolizzare l’investimento per il cambio del veicolo, e attivare al contempo misure di incentivo alla sostituzione del parco automezzi – concordate anche insieme alla case costruttrici – con particolare attenzione a quelli alimentati a Gpl e Metano.