Migliorare il raccordo tra le politiche settoriali e orizzontali per le estetiste in Europa

L’assemblea Annuale della Confederazione Europea delle Estetiste (CEPEC ) per celebrare il 20° anniversario dell’Associazione, si è svolta a Bruxelles, il 15 e 16 Novembre.

Il legame tra le politiche orizzontali e quelle settoriali, le implicazioni professionali e della sicurezza dei consumatori del test della pelle dei prodotti cosmetici, e l’anticipazione dei bisogni formativi nel settore, sono stati i temi affrontati nel dibattito, con l’obiettivo di individuare, attraverso nuove proposte, il contributo che le estetiste possono dare al miglioramento della professione e dell’occupazione nel settore.

Lo sviluppo ecosostenibile, è stato detto, è un processo sempre aperto e che si sviluppa su più piani: la legislazione, i costi legati all’adeguamento, i prodotti e i servizi, e che quindi richiederà sempre nuove risposte a sempre nuove sfide. E’ stato considerato nella discussione che secondo l’Eurbarometro, che ha fatto una indagine in 18 paesi, molte piccole imprese incontrano procedure amministrative o giudiziarie complesse quando si cerca di impostare l’efficienza delle risorse ambientali. “Occorre perciò che l’Europa, ha detto laura Grilli, incoraggi i governi ad ispirarsi a quelle esperienze di alcuni paesi, come la Francia, che si sono rivelate utili nel promuovere l’adeguamento ambientale, delle imprese di estetica ed a varare iniziative sullo sviluppo sostenibile nel nostro settore utilizzando i Fondi europei”.

Dalla discussione, inoltre è emerso che i cambiamenti demografici e dei gusti della clientela ha pongono le imprese di estetiste di fronte nuove le sfide nella formazione. Da uno studio condotto dall’Università di Colonia, al quale ha partecipato l’Accademia Avignon, si stima che i fabbisogni di competenze che aumenteranno ancora di più nei prossimi dieci anni saranno : migliorare la comunicazione e le competenze personali, l’ orientamento al cliente e al mercato; il lavoro in strutture di cooperazione e di collaborazione internazionale, le competenze di gestione. “Ci sarà quindi bisogno , ha sottolineato Laura Grilli, di una collaborazione tra istituzioni, scuole e imprese, per adeguare l’offerta di formazione ai nuovi bisogni”.

Il nodo di un raccordo più efficiente tra politiche orizzontali e settoriali è stato visto come un nodo centrale per dare incisività all’azione politica capace di migliorare le condizioni delle imprese del settore . A questo riguardo, l’assemblea si è impegnata affinché ci sia un maggior input da parte delle associazioni nazionali verso le associazioni europee e nello stesso tempo ha chiesto che migliori la politica generale verso le piccole imprese e l’artigianato con l’attuazione da parte dei paesi europei dell’Atto unico per le PMI”.

 

 

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