Sulla base della recente proroga sulle concessioni demaniali di 15 anni presente nella legge di bilancio 2019, CNA Balneatori di Pesaro e Urbino sollecita i comuni di Gabicce mare, Pesaro, Fano e Marotta-Mondolfo a procedere celermente all’adozione degli atti amministrativi utili al recepimento del provvedimento. A questo proposito la categoria si riunirà nelle prossime ore per definire le istanze di richiesta della proroga da inoltrare ai comuni stessi. CNA Balneatori si sta infatti preparando a raccogliere le prenotazioni per la presentazione delle istanze specifiche necessarie a richiedere agli Enti Locali la vidimazione ufficiale della proroga delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreativa, vale a dire quelle legate agli stabilimenti balneari. Il pool legale di CNA Balneatori nazionale (costituito dagli avvocati Roberto Righi ed Ettore Nesi) ha previsto tre fattispecie divise tra imprese e persone fisiche.

“Allo scopo di favorire l’ottenimento di un risultato concreto e rapido – spiega la portavoce nazionale di CNA Balneatori, Sabina Cardinali – è in corso un confronto con gli Enti Locali della costa per concordare le forme che dovranno essere adottate per giungere al risultato richiesto”. Per questo CNA ha deciso di raccogliere sin d’ora le prenotazioni per l’inoltro dell’istanza di vidimazione per ogni singola impresa.

“Il rinnovo effettivo delle concessioni – afferma ancora Sabina Cardinali  – consentirà alle imprese di mettere in campo una realistica ipotesi di ripresa degli investimenti, oramai necessari nelle strutture di spiaggia, ma fermi da anni proprio a causa della Bolkestein; contribuendo così a ridare vitalità all’intero settore balneare e a tutto l’indotto (turismo, commercio, artigianato, servizi), grazie ad una maggiore credibilità delle stesse imprese in rapporto con il credito bancario”.

“Siamo certi – conclude la Cardinali – che i Comuni costieri coglieranno in pieno l’urgenza di compiere questo atto conseguente a un primo importante passo ottenuto dalla categoria: la proroga di 15 anni presente nella legge di Bilancio 2019. Come CNA, naturalmente, non ci fermeremo a questo risultato e continueremo a batterci per una soluzione legislativa che porti definitivamente la categoria fuori dalla giurisdizione della direttiva servizi Bolkestein, in cui è stata erroneamente inserita”.

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