“Il calo demografico è un problema stringente nel nostro Paese così come la crisi climatica. Gli imprenditori possono e devono aiutare il loro territorio e molti lo fanno già”. Così il nostro presidente nazionale Dario Costantini in chiusura dell’assemblea regionale di CNA Emilia-Romagna che si è tenuta nel tardo pomeriggio di lunedì.

Ruolo sociale dell’impresa e relazioni con l’Europa, quindi, al centro delle strategie di CNA: “Abbiamo intensificato il rapporto con l’Europa – ha sottolineato – CNA è una confederazione fondamentalmente europeista. All’assemblea nazionale a Taormina, infatti, abbiamo firmato un patto dove, con le altre organizzazioni continentali dell’artigianato e delle Pmi, ci impegniamo nella transizione ecologica, nella promozione della formazione e dello sviluppo di nuove competenze, così come nella cooperazione a livello di Unione Europea e nel bacino del Mediterraneo”.

“I bonus per la riqualificazione energetica degli immobili – ha rilevato Costantini – hanno sostenuto la ripresa economica, oltre che non fare emettere due tonnellate di Co2 e risparmiare 1,6 miliardi di metri cubi di gas. Questo mercato ha, inoltre, trainato la ripresa economica, raddoppiando il suo valore fino a 50 miliardi dai 25 del 2019. E andrebbero, quindi, ripensati e non come si è fatto cassati. Comunque, non si può dimenticare la questione dei crediti incagliati che va risolta al più presto e una volta per tutte, in quanto le imprese si sono limitate ad applicare una legge dello Stato e non possono patire conseguenze che lo stesso Stato non aveva eventualmente previste”.

A proposito di transizione energetica, Costantini ha rilanciato la proposta della CNA di favorire l’autoproduzione di energia attraverso l’installazione sui capannoni di impianti fotovoltaici. “Duecentomila piccole imprese sono pronte ad agire – ha evidenziato – se fosse concesso un credito d’imposta pari al 50 per cento dell’investimento. E con una dotazione di 2,5 miliardi in tre anni i benefici sarebbero tanti: si va da una nuova potenza pari a un terzo dell’intera capacità italiana alla riduzione dei consumi di gas par due miliardi di metri cubi annui, al taglio di due terzi del costo delle bollette delle imprese, che porterebbe a una forte crescita della competitività del sistema Paese”.

La nostra Confederazione – ha rilevato – è sempre vicina agli imprenditori e alle imprese, soprattutto quando sono in difficoltà. Così ribadiamo la nostra vicinanza ai territori e alle imprese della regione devastati dalla recente alluvione. Ribadiamo inoltre al commissario straordinario, generale Figliuolo, la nostra disponibilità a cooperare per un rapido ritorno alla normalità”.

Infine, l’appello al governo: “Bisogna ridurre la tassazione sulle imprese e prevedere più sostegni, investimenti e aiuti”.

Al ruolo sociale dell’impresa si è richiamato anche il presidente CNA Emilia-Romagna, Paolo Cavini. “Dobbiamo pensare un futuro diverso. È tempo mettere al centro la sostenibilità e la responsabilità sociale delle imprese, sapendo che la ricerca di un nuovo futuro richiede impegno e coraggio”, ha affermato in apertura dell’iniziativa, denominata “Rigenerare il futuro: l’urgenza di andare oltre”.

L’assemblea regionale è stata un momento fondamentale per la Confederazione per ripensare a quali sono le direzioni verso cui andare, i binari entro cui strutturare la propria azione di rappresentanza. Oltre a Costantini e Cavini, sono intervenuti anche la scrittrice, fisica e divulgatrice scientifica Gabriella Greison; il presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini; l’assessore regionale Vincenzo Colla; il presidente della Cei, cardinal Matteo Maria Zuppi.

Necessario il riferimento all’incontro del Patto per il lavoro e il Clima tenutosi in mattinata: “Al generale Figliuolo abbiamo chiesto di intervenire in modo rapido. Abbiamo un territorio molto danneggiato e dobbiamo renderlo sicuro, perché qui operano circa 130mile imprese, di cui un terzo artigiane, e danno lavoro a oltre 442mila persone”, ha ribadito Cavini. I pilastri del cambiamento di CNA sono rivolti alla creazione di una società più giusta: l’impresa deve creare valore per l’intera comunità, il rispetto della dignità delle persone deve essere al centro dell’azione imprenditoriale. E, ancora, “è necessario tutelare il benessere e salute delle persone, attrarre i talenti e le competenze, contribuire alla transazione ecologica e alla rigenerazione urbana, tutelare il pianeta puntando su energie rinnovabili, comunità energetiche e riuso di materie prime”.

“La piccola impresa e l’artigianato richiedono coinvolgimento di capacità e di carisma, per dirla in termine teologico – secondo il cardinal Zuppi – Nelle piccole imprese c’è un coinvolgimento relazionale indispensabile e che manca quando ci si deve confrontare con delle multinazionali. La tentazione di rigenerarsi rubacchiando qualche formula, magari speculativa, non è un piano che sa davvero guardare al futuro. Ci deve essere invece un coinvolgimento personale, se manca è speculazione. La rigenerazione è molto più faticosa che buttare via e riprendere e fare un’altra cosa, ma credo che questo sforzo possa salvare le piccole imprese, perché sono i piccoli che fanno le cose grandi, come i grandi non sanno fare. Quando uno rigenera? Quando c’è passione e creatività. Il verbo “rigenerare” coinvolge il nostro sguardo per il futuro e in questa assemblea si parla di ‘urgenza’. Infatti ci sono dei momenti in cui bisogna fare delle scelte. L’urgenza è quella di costruire. Andare oltre: anche quando non conviene la passione spinge ad andare oltre e accettare le nuove sfide. Il vero rischio, infatti, è restare dove si è”.

“L’Emilia-Romagna è caratterizzata da una morfologia economica fatta per il 95% da piccole imprese e l’identità di questa regione non è mai stata solo Pil, ma soprattutto il valore aggiunto fatto dalla sua comunità e da una impresa che ha un ruolo sociale. L’impresa, però, ha bisogno di una comunità che sia in grado di prendersi cura delle fragilità e che sia democratica”, così l’assessore Colla. “Abbiamo un problema di disuguaglianza e precarietà, abbiamo il problema di un mondo diviso in due, un primo mondo e quello più povero. Purtroppo questa realtà è anche a casa nostra. Invece abbiamo bisogno di una cultura nuova che promuova una società aperta e orizzontale disponibile a capire i cambiamenti e che favorisca la partecipazione democratica”.

L’assessore Colla ha commentato anche l’incontro con il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per la ricostruzione delle zone alluvionate: “Dobbiamo avere risposte il prima possibile, così come abbiamo bisogno di risorse. Serve qualcuno che si dedichi insieme a noi a trovare soluzioni concrete. Oggi abbiamo consegnato una mappatura, una ricognizione con le opere che sono necessarie”, l’obiettivo è quello di stabilire le priorità di esecuzione dei lavori e di intervento per rimettere i territori in sicurezza e fare ripartire le imprese.