“Lo scorso anno” affermano il presidente di Fidimpresa Marche Sabina Cardinali  e il direttore generale Giancarlo Gagliardini “si è registrato un recupero del credito alle imprese con oltre venti addetti dello 0,5 per cento mentre si è avuta una contrazione dei prestiti alle imprese con  meno di venti addetti del  3 per cento. Una frenata che le piccole imprese hanno subito malgrado non possano essere accusate dei problemi sofferti dal sistema bancario. Infatti le sofferenze relative ai prestiti fino a 125 mila euro rappresentano solo l’11,3 per cento del totale, anche se riferite all’81,7 per cento della clientela. Le sofferenze causate dai prestiti superiori al milione di euro, invece, sono oltre  il 61 per cento, sia pure generate soltanto dal 2,6 per cento della clientela. Insomma i cattivi pagatori sono i grandi gruppi, ma sono loro che continuano a ricevere credito dal sistema bancario. Alle grandi imprese va l’80 per cento del credito ed alla piccola impresa rimane una fetta del 20 per cento malgrado essa dia lavoro a oltre il 60 per cento degli occupati e produca più del 40 per cento del valore aggiunto”.

Lo scorso anno il sistema bancario marchigiano ha erogato alle imprese 31 miliardi di euro e quasi il 6 per cento è stato garantito dai Confidi alle piccole e medie imprese della regione. Altrimenti la contrazione del credito alle imprese con meno di 20 addetti sarebbe stata ancora più pesante.

“I Confidi” sostengono Cardinali e Gagliardini “ hanno svolto un ruolo fondamentale per il sostegno al credito delle imprese marchigiane. Solo Fidimpresa Marche lo scorso anno ha garantito con 75 milioni 3.028 pratiche che hanno consentito finanziamenti per 174 milioni di euro necessari a resistere e restare sul mercato”.

Senza contare il contrasto all’usura. In un sistema produttivo in difficoltà, dove le imprese più piccole faticano ad ottenere credito dalle banche, la tentazione di ricorrere agli strozzini rimane alta. I Confidi, grazie al Fondo antiusura, rappresentano l’alternativa virtuosa allo strozzinaggio. Nel 2016 sono state 15 le imprese marchigiane che si sono rivolte a Fidimpresa per uscire dalla morsa degli usurai, ottenendo 272.500 euro dopo che la strada dei finanziamenti bancari era stata negata.

Ad accedere ai finanziamenti bancari grazie alle garanzie di Fidimpresa Marche sono state soprattutto le aziende manifatturiere della meccanica, del sistema moda e del mobile (955) seguite dalle aziende edili (565) e del commercio (561). A seguire gli autotrasportatori (233), le imprese di alloggio e ristorazione (202) e dei servizi (173).

“Anche nel 2016 le imprese” precisano Cardinali e Gagliardini “ hanno utilizzato i finanziamenti per tirare avanti la produzione. Ben l’81,3 per cento delle imprese ha richiesto prestiti per esigenze di liquidità aziendale e solo il 18,7 per cento per realizzare investimenti, soprattutto per la ricerca e lo sviluppo.” Senza nuovi investimenti è difficile affrontare la sfida dei mercati globali, che si svolge soprattutto sul piano dell’innovazione e delle nuove tecnologie. E ancora troppo ridotta è la quota dei finanziamenti destinati agli investimenti e all’innovazione nella nostra regione.

“La partita finanziaria” concludono Cardinali e Gagliardini “è fondamentale per poter aggredire i mercati e fare ulteriori investimenti, anche attraverso formule innovative poco praticate , penso alle formule del microcredito e del credito diretto, che come Fidimpresa  Marche abbiamo implementato e stiamo perfezionando”.

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