Dalla produzione di cappelli  in paglia al web marketing. Dalle energie rinnovabili alle analisi cliniche e molecolari, fino alla costruzione di ruote per timoni ed alle ricerche alimentari e nutrizionali. E poi realizzazione di stampanti tridimensionali, costruzioni di case in legno,  produzioni vinicole biologiche, cantieristica navale. Sono le piccole imprese eccellenti delle Marche. Quelle che hanno superato la crisi investendo nell’innovazione e che la Cna Marche ha premiato ad Ancona. Tra le trenta aziende inserite nel “Repertorio regionale delle imprese eccellenti” ne sono state premiate otto che si sono distinte nell’innovazione per lo sviluppo commerciale, per la ricerca e sviluppo, per la gestione delle persone, per la strategia e l’organizzazione, per l’internazionalizzazione. Inoltre premi speciali sono  andati all’impresa donna  più innovativa ed a quella con la migliore sostenibilità ambientale.

E’ stato Giovanni Dini, direttore del Centro Studi Cna Marche, a presentare il “Repertorio regionale delle imprese eccellenti 2016”, un volume con la selezione delle trenta imprese artigiane delle Marche che più hanno investito lo scorso anno in innovazione.

“Il monitoraggio avviato dalla Cna dal 2008 per ‘Marche Eccellenti’ ha permesso” secondo Dini “di costituire un archivio delle imprese più dinamiche e innovative della regione. Si evidenzia così il ruolo chiave che la presenza di laureati in organici quasi sempre ridotti – parliamo pur sempre di piccole imprese – assume nei confronti di aspetti strategici dell’attività d’impresa. Rapporti coi clienti innovativi, relazioni con laboratori ed enti di ricerca, azioni sistematiche per acquisire nuove tecnologie, investimenti in marchi licenze e brevetti, sono tutti aspetti direttamente e positivamente influenzati dall’intensità con cui sono presenti, in azienda, lavoratori in possesso di laurea. Ciò nonostante l’inserimento dei laureati nelle imprese marchigiane di più piccole dimensioni, resta un problema. Questo benché la regione si sia mostrata capace di sfornare laureati in materie tecniche scientifiche in misura maggiore rispetto al dato nazionale.”

Alla presentazione del “Repertorio regionale delle imprese eccellenti” E’ seguita  una tavola rotonda sull’innovazione nelle piccole imprese e su Industria 4.0.

Vi hanno partecipato Donato Iacobucci docente di Ingegneria dell’Informazione all’Università Politecnica delle Marche, Mario Pagani responsabile nazionale Cna per le politiche industriali,  Gaetano Bergomi  presidente nazionale Cna Produzione, Gino Sabatini presidente Cna Marche, Alfeo Carretti presidente nazionale Cna Industria.

“Nelle Marche” ha affermato il presidente Cna Marche Gino Sabatini “le imprese innovative sono il 28,4 per cento rispetto al 31,9 dell’Italia. Va però detto che il gap rispetto al 2012 si è ridotto: cinque anni fa le imprese innovative marchigiane erano il 27,2 per cento rispetto al 35,5 dell’Italia. Le imprese che fanno uso della banda larga sono l’85,3 per cento rispetto al 92,4 per cento dell’Italia. Anche la spesa in ricerca e sviluppo della nostra regione si ferma allo 0,91 per cento del Pil mentre in Italia si spende l’1,38 per cento del prodotto interno lordo e gli addetti in ricerca e sviluppo nelle Marche sono 3,6 ogni mille abitanti e in Italia 4,1 ogni mille abitanti. La nostra forza – ha spiegato Sabatini – sono i nostri giovani. Nel 2016 abbiamo avuto 15,2 laureati nelle materie scientifiche e tecnologiche ogni mille giovani sotto i 29 anni rispetto ad una media nazionale del 13,6 per mille. Ma i laureati marchigiani faticano a trovare lavoro. A tre anni dal conseguimento del titolo di studio solo il 59,3 per cento ha un’occupazione. Serve un impegno di istituzioni,associaizioni di categoria e università marchigiane per creare percorsi finalizzati a favorire l’inserimento nelle aziende  di giovani laureati, che possono rappresentare un importante valore aggiunto per la competitività sui mercati nazionali e internazionali delle piccole e medie imprese”.  

 

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