Si è svolto il 14 dicembre scorso il primo seminario organizzato da CNA Industria, con il contributo di Unicredit, per sensibilizzare le piccole e medie imprese sulle sfide e sulle opportunità connesse con l’applicazione dei criteri Esg da parte delle banche.

L’iniziativa, come ha sottolineato Silva Pompili, presidente di CNA Industria, è nata dall’esigenza di intraprendere un percorso di sensibilizzazione e informazione rivolto alle imprese per avvicinarsi progressivamente alle tematiche Esg. Il quadro di riferimento rende infatti evidente come oggi, e ancora di più nel prossimo futuro, la sostenibilità ambientale, sociale e di governance rappresenti una delle principali sfide a cui le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, sono chiamate a confrontarsi.

Piccole e medie imprese sembrano non essere ancora pronte. Da una ricerca presentata da Roberto Remondi, Senior expert Territorial Development & Relations di UniCredit, è emerso che oltre il 10% è esposto a un rischio alto o molto alto e i due terzi di queste non dispongono di una struttura finanziaria adeguata a sostenere gli investimenti necessari per la riconversione ecologica. Potenziare l’attenzione su questi temi diventa dunque discriminante per assicurare la sostenibilità futura delle imprese.

Patrizio Regis, referente Esg Italy di UniCredit, ha rappresentato come il sistema creditizio stia progressivamente integrando i rischi climatici e ambientali nella valutazione del merito creditizio per concedere i finanziamenti. UniCredit, in particolare, ha declinato l’attenzione alla sostenibilità in tutto il piano strategico e in tutte le sue attività, e ha intrapreso numerose azioni inerenti la finanza sostenibile. Ovvero finanziamenti che includono la dimensione ambientale, dell’economia circolare e sociale per favorire il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

In chiusura Mario Pagani, responsabile Politiche industriali di CNA, ha confermato l’impegno della Confederazione ad accompagnare le imprese nell’acquisire le conoscenze e le competenze indispensabili su queste tematiche. Perché soprattutto quelle di minori dimensioni, risentono in modo amplificato delle dinamiche del mercato del credito e delle nuove norme, ed al contempo dispongono di minore forza contrattuale e strumenti più limitati per affrontarle positivamente. Vanno allora aiutate a cogliere le potenzialità dell’Esg, a trasformarlo da vincolo a driver di sviluppo e a contribuire attivamente al futuro dell’ambiente e della comunità di cui fanno parte.