“Le pari opportunità cominciano tra le mura domestiche e poi si spostano nel mondo del lavoro, dove però manca un vero welfare a misura di imprenditrice e lavoratrice”. Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA del Trentino Alto Adige, in occasione della Festa della Donna che si celebra domani 8 marzo. 

Corrarati sostiene che “già a scuola molte studentesse sognano di poter intraprendere un’attività imprenditoriale in proprio, ma poi devono scontrarsi con una realtà che, come accaduto nell’ultimo anno, prevede i voucher per il baby sitting ma per le lavoratrici autonome il beneficio è stato erogato solo dopo lunghe battaglie e comunque in ritardo rispetto alle lavoratrici dipendenti. Mancano strumenti di welfare che stimolino le donne a fare impresa sapendo di poter contribuire adeguatamente allo sviluppo della propria famiglia. Al contempo, in casa continua a prevalere il maschilismo se è vero che ancora oggi continuiamo a chiederci quali sono le battaglie che deve portare avanti il femminismo”.

In Trentino Alto Adige solo un’impresa su cinque ha una titolare donna. Dagli anni ’80 le donne sono entrate in modo massiccio nel mondo del lavoro, ma gli uomini non sono entrati in maniera altrettanto forte nella cura di bambini e anziani. “Ecco perché – conclude Corrarati – ritengo che le pari opportunità debbano nascere prima in casa attraverso un cambio mentale e culturale, poi sul lavoro e nell’associazionismo dove le quote rosa per i posti apicali, come quelle introdotte da CNA, sono uno stimolo ma non certo una soluzione. Il welfare aziendale, sul quale insistono molto i sindacati, è strettamente collegato alla produttività delle imprese che a volte non c’è. Ecco perché per le donne occorrono misure di welfare strutturate e durature, non collegate alla contrattazione aziendale”.