Firenze è la terza città d’Italia più tassata per l’artigianato e la piccola impresa. È quanto emerge dai dati forniti dal Rapporto dell’Osservatorio Nazionale Cna sulla tassazione della piccola impresa, che analizza l’andamento della tassazione sulle piccole imprese in 135 città italiane, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia.

Firenze, dunque, con il suo Total Tax Rate al 69,3% sale al terzo posto (insieme con Roma) rispetto al quarto che occupava l’anno scorso, ed è ancora una volta nella top ten delle città italiane che hanno il peso fiscale complessivamente più alto su artigianato e piccola impresa. Il dato cresce rispetto a quello del 2016, che era del 68,5%, e diventa più alto quindi di 0,8%. In un quadro regionale, è notevole la differenza con Arezzo che vanta il Total Tax Rate più basso in Toscana (55,9%).

Il Tax Free day (il giorno dell’anno in cui le attività smettono di lavorare per pagare le tasse e iniziano a produrre reddito) nel 2017 è posticipato di due giorni rispetto al 2016 e sarà il 9 settembre (esattamente come per la Capitale). Questo vuol dire che nel 2017, su un totale di 365 giorni, ne occorreranno 253 per pagare i tributi complessivamente intesi e rimarranno solo 112 giorni per consumi personali e investimenti.

«I dati parlano chiaro: il livello di tassazione che sono costrette a sopportare le nostre imprese è peggiorato rispetto all’anno scorso – commenta Franco Vichi, direttore generale di Cna Firenze -. È un problema non più rinviabile che limita la crescita e gli investimenti delle attività. Da sempre chiediamo la riduzione della spesa delle Pubbliche Amministrazioni, regionali e locali. Per questo sosteniamo con forza la fusione dei comuni per limitare tutti quei costi indiretti che poi vengono sostenuti dai nostri imprenditori».  

 

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