Alla fine di Marzo 2016 il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica ha pubblicato i dati sulla spesa certificata a valere sui fondi della programmazione 2007-2013. Per la Sardegna la spesa certificata, riferita ai programmi FESR E FES, è pari a 1.623 milioni, pari al 79,7% della dotazione complessiva pari a 2,04 miliardi (fondi UE e altri fondi), di cui 972 milioni fondi UE. Due anni dopo la chiusura del vecchio ciclo di programmazione mancano ancora da “certificare” 414 milioni. Il termine ultimo per inviare alla commissione la “domanda di pagamento” sulle spese rendicontabili effettuate comunque entro il 31 dicembre scorso) è il 31 marzo 2017. Il ritardo della Regione sarda nella “spesa certificata UE” era stato anticipato qualche mese fa dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore (su dati aggiornati ad ottobre 2015), ma in quell’occasione la Regione aveva dato una ampia rassicurazione sulla piena certificazione della spesa nei tempi previsti grazie a una forte accelerazione negli ultimi mesi dell’anno e aveva sostanzialmente negato il rischio di un disimpegno dei fondi UE destinati all’isola.

Dai dati resi noti dal Ministero ed elaborati dall’Ufficio studi della Cna Sardegna emerge una minore “spesa certificata” rispetto alla media delle 20 regioni italiane, che alla fine dello scorso anno hanno certificato più dell’81% della dotazione totale. Oggi la percentuale della spesa certificata in Sardegna è superiore solo al livello raggiunto in Calabria, Campania e Sicilia.

L’ufficio studi della Cna ha analizzato il trend della spesa certificata dal 2010 a oggi, evidenziando che i pagamenti ogni anno sono pari in media a 270 milioni tra il 2011 e il 2014. Nel 2014 si osserva una accelerazione rispetto al 2013, sebbene non vengono raggiunti i livelli del 2011.

Nel 2015 invece, stando ai dati ufficiali del Ministero i nuovi pagamenti certificati sono crollati drasticamente: solo 97 milioni.

Il calo si riconduce a un rallentamento fisiologico che, come avvenuto nei precedenti cicli di programmazione comunitaria, si registra nell’ultimo anno di ammissibilità della spesa per la presentazione delle certificazioni, dovuto sia alle regole di  esecuzione del bilancio comunitario, sia alle operazioni legate alla fase di chiusura. Ma seppure il rallentamento sia osservabile in tutte le regioni, in Sardegna il fenomeno è assai più marcato: basta osservare che la spesa certificata nel 2014 era pari al 13,4% della dotazione, percentuale che crolla a meno del 5% nel 2015 (nella media di tutte le regioni le stesse percentuali mostrano un variazione negativa assai più contenuta: dal 17,4% al 10%).

“Commentando i dati aggiornati ad ottobre 2015 pubblicati qualche mese fa dal Sole 24 Ore la Regione Sardegna aveva annunciato che negli ultimi due mesi dello scorso anno è stata fatta una forte accelerazione per arrivare alla piena certificazione nei tempi previsti, scegliendo di concentrarsi sulla modifica del piano finanziario del programma e sui pagamenti, in modo da utilizzare  la grandissima parte delle risorse disponibili e avvicinarsi al migliore  risultato possibile ”, spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna sarda. “Prendiamo atto delle rassicurazioni dei nostri rappresentanti istituzionali che hanno escluso qualsiasi rischio di disimpegno automatico dei fondi, occorre ora chiudere al più presto questa fase riguardante il vecchio ciclo di programmazione per dedicare tutte le energie che la P.A. regionale può mettere in campo per far correre la spesa del settennio 2014 -2020. 

La nuova programmazione 2014-2020: altri 700 milioni

Nel frattempo, evidenzia la nota della Cna Sardegna, è entrata a regime la nuova programmazione per gli anni 2014-2020. A luglio 2015 è stato approvato il POR FESR e a dicembre 2014 il POR FSE 2014-2020 per la Regione.  L’ammontare complessivo dei due programmi risulta inferiore rispetto alla vecchia programmazione: per il POR FESR è definito un finanziamento totale di 931 milioni di euro (1.361 milioni nel FESR 2007-2013), di cui 465 milioni finanziati dalla EU (681 nel vecchio ciclo programmatorio). Similmente il POR FSE definisce un finanziamento complessivo di 445 milioni di euro (675 nella vecchia programmazione), di cui 222 milioni finanziati dalla EU (292 per il POR FSE 2007-2013).

“Alla nostra regione – spiegano Piras e Porcu – sono destinati 688 milioni dalla UE, contro i 972 della passata programmazione: praticamente 284 milioni in meno, circa un anno di risorse ai ritmi della vecchia programmazione.  Alla luce di questa minore dotazione – aggiungono i rappresentanti dell’associazione artigiana – diventa ancora più stringente la necessità di rivedere il processo decisionale e gestionale con l’obiettivo di migliorare l’efficienza della spesa e della rendicontazione dei fondi comunitari. ”.