Quali sono i reali fabbisogni professionali delle imprese? Quali profili sono maggiormente ricercati e in quali aree organizzative?

Per rispondere a queste e ad altre domande, CNA ed Ecipar Reggio Emilia hanno realizzato un’indagine presso un panel di 115 imprese associate per analizzare i fabbisogni professionali e le figure maggiormente richieste dalle imprese, con la finalità di progettare e realizzare azioni formative mirate e volte alla creazione di profili coerenti con qualifiche e specializzazioni richieste.

La ricerca verrà presentata il prossimo martedì 20 novembre, presso la sede provinciale CNA alle 17.30. Interverranno, dopo il saluto del Presidente CNA Reggio Emilia Giorgio Lugli, il Direttore Ecipar Claudio Tancredi, l’Assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale presso la Provincia Reggio Emilia Ilenia Malavasi, la Professoressa Anna Chiara Scapolan, Docente del Dipartimento di Comunicazione ed Economia presso Unimore, e il Direttore CNA Reggio Emilia Azio Sezzi.

“In questo periodo è in discussione in Parlamento il DEF (Documento Economico Finanziario), nel quale sono riportati cambiamenti importanti sul tema dell’alternanza scuola-lavoro che non condividiamo – afferma il presidente CNA Lugli – volti a ridurre il monte ore di tirocinio in azienda e a ridimensionare questo strumento. Molti istituti hanno fatto dell’alternanza un caposaldo della loro attività per favorire l’inserimento e l’orientamento di molti giovani all’interno delle PMI. Per questo motivo confidiamo non ne venga stravolta operatività e progettualità nel testo definitivo del documento”.

CNA si è sempre posta come partner di istituti scolastici e Università portando in aula gli imprenditori e nelle aziende gli studenti – aggiunge il direttore generale CNA Sezzi – ne sono una prova i protocolli e le azioni sottoscritte, recentemente a livello nazionale con ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) e a livello territoriale i progetti e gli accordi di collaborazione siglati con i principali Atenei di Modena e Reggio, Parma e Bologna, e i principali istituti scolastici della provincia, al fine di favorire azioni nell’ambito del mercato del lavoro”.