Al Gr parlamento, nella trasmissione ‘L’Italia che va’, si parla degli effetti che il conflitto arabo-israeliano potrebbe comportare sulle Pmi italiane, soprattutto quelle che realizzano all’estero un terzo del loro fatturato. Le esportazioni nei Paesi arabi potrebbero subire effetti dirompenti, simili a quelli generati dal conflitto in Ucraina.
Per tracciare un quadro della situazione delle imprese italiane, che in Israele rappresentano un punto di riferimento per tante categorie merceologiche, è intervenuto ai microfoni di Gr Parlamento Claudio Giovine, direttore della divisione economica e del lavoro di CNA.
“Mai come in questi momenti i fattori di incertezza pesano su tutti. Pesano perché non sappiamo quali potrebbero essere l’estensione, la durata, il coinvolgimento di tutta l’area mediorientale, del Nord Africa e di altri Paesi nel conflitto. È evidente che gli effetti che il conflitto eserciterà sulle Pmi italiane dipenderanno molto da questi tre fattori”, ha esordito Giovine.
“È altrettanto evidente – ha proseguito – che siamo di fronte a un sistema geopolitico ed economico che ha una interrelazione molto forte con il nostro Paese, anche con le imprese più piccole. Si tratta di un crogiuolo di situazioni che rischia di generare effetti estremamente negativi sulle nostre capacità di presenza commerciale in questa area, che – ha concluso Giovine – negli anni si è consolidata, soprattutto nel Medioriente”.