Gli autoporti abruzzesi, da anni indicati come emblema dello sperpero di danaro pubblico, diventano un caso nazionale. Se ne parla, infatti, nell’ultimo libro di Antonio Fraschilla, giornalista della Repubblica, “Grandi e inutili. Le grandi opere in Italia”.

Tra i casi citati nel volume, tra “ospedali diventati pascoli per le capre, ponti avveniristici che nessuno attraversa, impianti sportivi in piena campagna” fanno bella mostra di sé anche le quattro “cattedrali nel deserto” abruzzesi di Roseto, Castellalto, San Salvo ed Avezzano: quegli autoporti costati decine di milioni di euro di danaro pubblico, completate, eppure mai aperte all’utenza.

Nel suo volume, Fraschilla raccoglie la testimonianza del direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo: la confederazione artigiana abruzzese, infatti, in più occasioni ha puntato i riflettori della cronaca sull’abbandono degli autoporti, fino a presentare una denuncia alla Corte dei Conti.