La manifattura italiana sembra essere finalmente uscita dai giorni più cupi di una lunga e pesante recessione. Tutti gli indicatori più recenti confermano che è in atto una ripresa in termini di produzione, fatturato e ordini. I dati ufficiali indicano infatti che non è più soltanto l’export a trainare la crescita dei livelli produttivi, ma che qualche segnale di ripartenza si avverte anche sul mercato interno.

Segnali di rafforzamento del ciclo economico che toccano anche il nostro Paese grazie sia a fattori esogeni (Quantitative Easing, discesa dei prezzi dell’approvvigionamento energetico, deprezzamento del cambio), ma anche a fattori interni quali l’intervento sull’IRAP e la decontribuzione del costo del lavoro.

Certamente si tratta di scenari previsionali ancora molto variabili per un sistema manifatturiero che, purtroppo, in questi anni ha lasciato sul campo molte vittime, con perdita rilevante in termini di valore aggiunto complessivo, di occupati, di migliaia di micro e piccole aziende. La crisi ha alimentato e accelerato processi di trasformazione del nostro tessuto produttivo, ha modificato relazioni e gerarchie interne alle varie filiere, ha influito sui modelli organizzativi. Una vera e propria “rivoluzione silenziosa” tuttora in corso che ha portato anche a effetti selettivi molto dolorosi e a ridefinire fattori di forza e di debolezza all’interno delle filiere medesime ricollocando il sistema produttivo in una dimensione più globale della “catena del valore”, la quale richiede nuove risposte in termini di specializzazione e di capacità competitiva.

Con tutto ciò la manifattura italiana resta saldamente al secondo posto in Europa, con un peso dei settori ”tradizionali” sul surplus manifatturiero italiano che è in netta diminuzione a vantaggio di produzioni a maggior valore aggiunto e con un indice competitivo nel saldo commerciale internazionale che vede tuttora collocati al primo posto più di 200 prodotti del “Made in Italy.

L’iniziativa vuole costituire un’occasione importante di confronto e di proposta in riferimento a quei fattori e azioni che sono da considerare importanti in via primaria al fine di stabilizzare e consolidare la ripresa produttiva. Di questo si parlerà a Bologna venerdì 18 settembre nel Convegno-Tavola Rotonda promosso dall’Unione Nazionale CNA Produzione, che vedrà la presenza di rappresentanti della politica, delle istituzioni e del sistema bancario (in allegato il programma-invito).

Nell’occasione verranno presentati in anteprima i risultati di una indagine effettuata da CNA Produzione con il supporto dell’Ufficio Studi CNA Nazionale alla quale hanno risposto quasi 800  micro e piccole aziende appartenenti ai principali comparti della manifattura (meccanica, legno, chimica plastica, ecc.) per meglio comprendere i processi di cambiamento in atto nei confronti del mercato e nel sistema di relazioni interno alle varie filiere produttive, nonché le aspettative che esse manifestano nei confronti della politica e delle istituzioni al fine di consolidare la ripresa produttiva.