Chissà se amano il cioccolato le vecchie insegnanti di Mirco Della Vecchia. Loro che a 14 anni gli sconsigliarono di continuare a studiare: troppo svogliato. Invece, il ragazzo ne ha fatta di strada: due volte campione juniores italiano di cioccolateria, nel 2007 campione seniores italiano, nel 2008 campione olimpico di pasticceria, 12 volte nel Guinnes dei primati mondiale per le sculture in cioccolato e dal 2010 a sua volta insegnante nell’Accademia dei Maestri Cioccolatieri da lui fondata e frequentata da studenti provenienti da tutto il mondo.

“Non avrei mai immaginato di diventare cioccolatiere – racconta Della Vecchia – da ragazzo ero più fissato con l’elettronica, i motorini truccati, ma nella mia zona non c’era una scuola di elettronica. C’era quella per diventare cuochi, così mi iscrissi e mi si aprì un mondo”. 

Da alunno svogliato Della Vecchia diventa primo della classe. Sempre per caso, finisce nel gruppo di studenti che si occupano di dolci e comincia a primeggiare in competizioni scolastiche, senza più fermarsi. Ma soprattutto a 14 anni scopre il potere del cioccolato: “Il cioccolato è l’elemento di massima espressione nella pasticceria – spiega Della Vecchia – permette di esprimere la parte culinaria ma anche quella artistica. Io amo creare più che replicare e il cioccolato, oltre ad essere buono ed avere un fascino incredibile, si può scolpire, decorare, plasmare”.

Una gioia per il palato, ma anche per la vista, tanto che quelle di Della Vecchia sono delle vere e proprie opere d’arte. Come la statua di papa Francesco, quella della libertà o le innumerevoli sculture realizzate dal Maestro e premiate in oltre 200 competizioni internazionali, fino al Guinnes dei Primati, ottenuto ben 12 volte. 

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