In Italia e in tutta Europa l’industria finisce sotto l’auto

Perde colpi la produzione industriale in Italia e nell’Europa a 28 Stati. Il quadro mostra una generale debolezza ma è ancora il settore auto a far soffrire l’intero comparto manifatturiero. Nel nostro Paese la produzione di veicoli a giugno accusa un calo di oltre il 17%. Ancora peggiore il dato della Germania dove si è registrato un crollo del 24%.

Secondo i dati Istat in Italia soltanto il settore dell’energia evidenzia una crescita della produzione (+2,4%) quasi certamente legata al maggior utilizzo dei climatizzatori per effetto delle temperature elevate. Nel complesso l’indice a giugno registra una flessione dello 0,2% dopo l’incremento di maggio. Nel secondo trimestre dell’anno si rileva un calo congiunturale (-0,7%) di entità solo di poco inferiore alla crescita del primo trimestre (+1,0%). L’ampliarsi della dinamica negativa in termini tendenziali passando dal primo (-0,6%) al secondo trimestre (-1,1%) determina nei primi sei mesi dell’anno, e al netto degli effetti di calendario, una contrazione della produzione industriale (-0,8%), più marcata per il solo settore manifatturiero (-1,2%).

I comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6%), la fornitura di energia elettrica, gas (+5,3%) e le altre industrie (+4,6%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-7,6%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-7,1%) e nelle attività estrattive (-5,6%).

La debolezza del settore industriale viene confermata dall’andamento dei prezzi alla produzione. Nella zona euro e nella UE a 28 l’indice accusa una contrazione dello 0,6%. A scendere nella zona euro sono stati soprattutto i prezzi dell’energia (-2,2%), così come nella Ue-28 (-2,9%). Le diminuzioni più ampie sono state registrate in Lituania (-2%), Grecia (-1,9%) e Danimarca (-1,7%). In Italia i prezzi alla produzione sono scesi dell’0,5%. In controtendenza, invece, Lettonia (+1,7%), Estonia e Cipro (+0,3%).