Il 2015 sarà l’anno della svolta. Ne sono convinti i due terzi degli artigiani e delle piccole imprese italiane. Lo rileva un sondaggio condotto dalla CNA su un campione rappresentativo dell’artigianato e della piccola impresa, vittime della crisi che si prolunga da sette anni.

Quasi il 67% di questo universo imprenditoriale confida in un anno che possa rappresentare il necessario punto di svolta del quadro congiunturale. Mentre poco più di un quinto degli interpellati (per la precisione, il 22,3%) è orientato a un forte pessimismo: non nutre fiducia nel futuro e ritiene che la sua attività sia a rischio. E l’11,3% è ottimista anche perché una parte consistente (il 9,3%) non ha risentito in maniera significativa della crisi.

Per il Governo e la politica italiana, però, il 2015 rappresenta l’ultima spiaggia. Del 66,4% di imprese che sperano nella svolta il 35,8% non è convinto di resistere a un altro anno di crisi: se l’inversione di tendenza non ci fosse, ipotizza infatti un forte ridimensionamento della propria attività.