La CNA ha promosso una indagine volta a far emergere le preferenze delle micro e piccole imprese circa le misure ritenute più urgenti da inserire nella prossima Legge di Bilancio.

Il fisco, gli investimenti e il lavoro sono gli ambiti nei quali il Governo ha dichiarato di volere intervenire in maniera prioritaria continuando a operare lungo un “sentiero stretto” tra le necessità di ridurre il disavanzo e di rafforzare la ripresa.

All’indagine hanno risposto 3.000 imprese in prevalenza artigiane.

 

 

La conferma delle detrazioni per ristrutturazioni/riqualificazione energetica e/o antisismica (Ecobonus) risulta la misura maggiormente desiderata (32,7% di preferenze), seguita dalla deducibilità dell’IMU dal reddito d’impresa (23,7%) e dalla proroga del super-ammortamento del 140% per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi (23,5% delle imprese).

Anche la riduzione della fiscalità energetica rientra tra le misure auspicate, essendo indicata dal 19,2% dei rispondenti, così come le misure riguardanti la riduzione del costo del lavoro sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato (17,1%) o con contratti di apprendistato.

CNA ha voluto verificare anche il gradimento delle imprese rispetto la sterilizzazione dell’IVA, prevista dal Governo e in parte già attuata con due provvedimenti: il Decreto Legge 24 aprile 2017, n.50 (cosiddetta “Manovrina”) e il Decreto Legge 16 ottobre 2017, n. 148 (Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili). Le imprese hanno espresso un generale apprezzamento per queste misure dato l’auspicio di non subire nuovi incrementi della pressione fiscale. Il gradimento è trasversale a tutti i settori produttivi, sia quelli che operano a diretto contatto con la clientela finale sia quelli inseriti in filiere produttive.

In definitiva, dall’indagine proposta dalla CNA emerge la necessità di operare contemporaneamente su più ambiti. Le indicazioni delle micro e piccole imprese trovano un primo riscontro nel DL  approvato dal Consiglio dei Ministri del 16 ottobre ma solo il successivo dibattito parlamentare consentirà di fornire risposte più puntuali rispetto alle istanze espresse dalle imprese micro e piccole.

 

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