negli ultimi mesi abbiamo lavorato per il settore alimentare sul tema dei cibi vegani/vegetariani. In particolare, sull’utilizzo di denominazioni fuorvianti e ingannevoli nei cibi vegani/vegetariani come ad esempio: bresaola vegana, mortadella vegana, mozzarella e stracchino vegano. Come sapete si tratta anche di prodotti italiani che hanno un riconoscimento territoriale e riconoscibili per le loro caratteristiche.

 

Lo scorso settembre 2015 e poi a maggio 2016, l’Associazione europea dei vegetariani e dei vegani (EVU) ha predisposto una definizione di cibo “vegetariano” e “vegano” affinché sia possibile per il consumatore prendere decisioni informate e quindi permettere una scelta più semplice a favore di prodotti vegetali che trovate in allegato. Tale definizione non è per noi condivisibile in alcune delle sue parti.

 

Partendo dal fatto che l’attuale normativa europea non si è ancora dotata di una definizione legale del termine “vegano”. L’accezione comune del vocabolo “vegano”, nell’ambito alimentare, si riferisce a un regime che prevede l’esclusione di animali e tutti i prodotti di origine animale siano essi carne, uova, pesce, latte, latticini, miele etc). Non si trova riscontro normativo di una definizione neppure a livello nazionale e ciò costituisce una lacuna giuridica che in alcuni casi, come in Germania, è stato cercato recentemente di colmare.

Al fine di indicare correttamente ai consumatori i prodotti che si riferiscono a questo tipo di alimentazione, viene pertanto applicato il Regolamento n. 1169/2011.

 

In nostro obiettivo è quello di  tutelare da un lato questi nostri prodotti tipici (sia a base di carne che quelli lattiero-caseari) e dall’altro i consumatori stessi, sia  vegani/vegetariani che non.

 

Dopo una verifica a luglio anche con la Presidenza nazionale di CNA ALIMENTARE e la presentazione all’On. De Castro, durante il pranzo qui in ufficio, che ha dato subito il suo supporto, sono proseguite le verifiche e gli approfondimenti.  Con Paolo Patruno di CLITRAVI, organizzazione europea lavorazione carni,  che chiaramente ha per i prodotti a base di carne le stesse criticità, abbiamo elaborato un testo comune di interrogazione parlamentare alla CE.

 

Per dare un maggiore peso,abbiamo contattato anche l’On. Giovanni La Via, presidente della Commissione ENVI, per avere anche il suo supporto.

 

In tal senso, vi segnalo che sia l’on. De Castro (PD –S&D) che il Presidente La Via ( NCD –PPE) hanno firmato la nostra interrogazione.

 

In allegato, trovate il testo inviato ai servizi interni del PE per la pubblicazione. 

Vi ricordo che la CE avrà tra i 30/60 giorni per rispondere.