E’ stato presentato oggi a Roma il Rapporto Accredia – Censis “La certificazione come strumento di semplificazione amministrativa”. Alla presentazione è intervenuto il Segretario Generale della CNA Sergio Silvestrini, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari.

La difficile congiuntura, dalla quale si spera si stia uscendo, ha avuto, tra i vari effetti, quello di mettere per l’ennesima volta in luce lo squilibrio che esiste nel nostro Paese tra un sistema imprenditoriale che lotta, anche nei momenti più critici, per essere concorrenziale con le economie produttive più avanzate, ed un sistema pubblico che, al contrario, non riesce ancora a superare limiti intrinseci di funzionalità e di efficienza.

Occorre promuovere l’utilizzo della qualità, nelle diverse forme ed espressioni applicabili, come strumento di regolazione ottimale delle attività economiche e socialiha dichiarato Sergio Silvestrini -. Ciò è possibile solo con un diretto e positivo impegno della Pubblica Amministrazione che porti a migliorare la qualità della produzione legislativa ed a realizzare una riforma radicale delle ispezioni e dei controlli per renderli più efficaci e meno gravosi per le imprese”.

In questa ottica – ha continuato il Segretario Generale di CNA le Istituzioni e le Pubbliche Amministrazioni potrebbero guardare prioritariamente al sistema di certificazione ed accreditamento, che è nato e si è affermato sulla base di scelte essenzialmente volontarie del mondo produttivo italiano, e valorizzarlo adeguatamente nell’ambito della legislazione.”

Il rapporto con la burocrazia, e con gli uffici preposti al suo esercizio, rappresentano forse la principale area di criticità. Lungaggini burocratiche in primis, ma anche scarso coordinamento tra uffici, eccessiva complessità degli iter amministrativi, sono il costo invisibile che le imprese sostengono quotidianamente nel loro rapporto con la pubblica amministrazione.

Una materia, quella della semplificazione, su cui nonostante l’attenzione politica sul tema dimostrata dal Governo, resta ancora molto lavoro da fare. Una recente ricerca CNA, citata nel rapporto Accredia – Censis, ha evidenziato come il 75% delle micro e piccole imprese indica nella burocrazia uno dei principali responsabili delle difficoltà economiche dell’Italia.

Inoltre il rapporto curato dal Censis evidenzia come spending review e minori competenze tecniche a disposizione limitano l’azione preventiva delle PA, ma la certificazione volontaria aiuta. Proprio perché la certificazione ha scopi diversi dalla mera rispondenza ai requisiti normativi e offre un valore aggiunto che è proprio quello dell’approccio volontario.

Un altro aspetto più volte enfatizzato è che non bisogna scivolare nella obbligatorietà delle certificazioni. L’obbligatorietà svilisce, attrae nella sfera dello standard minimo lo sforzo che, invece, deve essere fatto per assumere un comportamento che ha una matrice culturale: orientare un sistema di imprese a cambiare approccio; a scegliere uno strumento che può anche generare vantaggi sul piano dei rapporti con la pubblica amministrazione, ma che per definizione vuole aiutare le imprese a migliorare la qualità dei propri prodotti e dei propri processi.