Sostenibilità è pensare anche a quello che succederà dopo. Dopo la vita delle persone ma anche di oggetti e manufatti. Non è filosofia astratta ma il futuro concreto di tutta la nostra economia. E dal Piceno, grazie a Doriana Marini, presidente di CNA Federmoda di Ascoli, prosegue in questo settore l’esperienza pilota che riguarda la filiera degli abiti, degli accessori e dei materiali utilizzati per la produzione fashion. “Ho avuto modo di illustrare la nostra esperienza – spiega Doriana Marini – al seminario dal titolo “Orgoglio e pregiudizio”, organizzato a Treia dalla Fondazione Symbola, da sempre impegnata nella soft economy”.

Doriana Marini ha ripercorso le tappe progetto, curato con la CNA di Ascoli, denominato “The lost denim valley”, che ha come obiettivo ricreare quella filiera virtuosa che ha reso famoso il Piceno e il limitrofo Abruzzo per quanto riguarda la produzione del jeans. “Oggi aggiungiamo nuovi tasselli a questo ambizioso progetto – aggiunge Doriana Marini, titolare della ditta Dienpi – la filiera, infatti, ha fatto richiesta di entrare nel circuto certificato delle aziende che hanno bandito ulteriori procedimenti chimici tossici ma non ha ancora l’attestato relativo in quanto le pratiche sono ancora in corso”.

La filiera guarda al programma Detox di Greenpeace. Un programma che impegna le ditte a eliminare dalla catena di produzione ben undici elementi inquinanti che non sono stati ancora inseriti nella lista nera della Comunità europea. 

Punto nodale del progetto è un ulteriore giro di vite riguardo l’uso di materiali nelle produzioni tessili e di abbigliamento e, soprattutto, anche l’adesione a un rigido protocollo relativo allo smaltimento in sicurezza dei prodotti di abbigliamento che hanno esaurito il loro ciclo di vita.

“Abbiamo creduto in questo progetto – aggiunge Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli – sia per motivi etici e ambientalisti ma anche nella consapevolezza che l’affermazione di queste buone prassi potesse essere un poderoso e positivo veicolo di promozione delle nostre piccole imprese che producono grande eccellenza”.