Dl Controlli. Le frodi vanno contrastate ma non a discapito di imprese e cittadini onesti

La Regione Toscana mette a disposizione dei carabinieri un accesso dedicato alle banche dati sui contratti e lavori pubblici. In questo modo gli appalti diventeranno ancora più trasparenti e i riscontri più facili.

“La Toscana ha messo a punto un sistema di controllo che la rende tra le realtà più avanzate in Italia per quanto riguarda la trasparenza e la sicurezza degli appalti” ha evidenziato l’assessore alla presidenza e ai sistemi informativi, Vittorio Bugli. Dal 2007 la Regione Toscana ha istituito un osservatorio che raccoglie informazioni su ogni contratto, i lavori e gli acquisti della pubblica amministrazione, gli avvisi, i bandi di gara e gli esiti degli affidamenti. Altre informazioni sui cantieri arrivano dall’attività di controllo e vigilanza in edilizia, a partire dalla sicurezza sui luoghi di lavoro. Il tutto confluisce in due banche dati digitali, Sitat e Sispc.

“Con l’intesa – ha detto Bugli – i carabinieri vi potranno accedere liberamente con credenziali dedicate e questo aiuterà il contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata, la corruzione e le frodi nelle pubbliche forniture, assieme alla prevenzione di tutte i reati contro la pubblica amministrazione”. Con un accordo analogo lo stesso era stato permesso alcuni mesi fa alla Guardia di Finanza regionale e alla Dia, ovvero la Divisione investigativa antimafia.

Soddisfattissimo anche il generale e comandante della Legione “Toscana” dei Carabinieri, Emanuele Saltalamacchia, che ha siglato l’accordo: “Questa intesa, che spero che a breve termine possa trovare i suoi frutti, offre uno strumento in più a tutti reparti impegnati sul territorio. Soprattutto, in virtù della nostra organizzazione così disseminata e capillare, potrebbe consentire una maggior percezione delle possibile forme di criminalità e infiltrazioni negli appalti pubblici”. L’Arma è infatti da tempo impegnata nel controllo di cantieri e appalti: lo fa anche attraverso gruppi interforze assieme Polizia e Guardia di Finanza. Disporre di ulteriori dati da incrociare aiuterà però l’attività.

La Regione, oltre a mettere a disposizione i propri archivi, garantirà consulenze e interventi di formazione per la lettura delle informazioni. Inoltre individuerà assieme ai carabinieri i criteri per costruire una serie di “indicatori di rischio o di anomalia” attraverso cui selezionare i cantieri o contratti più esposti a fenomeni di illegalità. La Regione, con l’osservatorio, realizzerà infine anche report periodici, da condividere, con le informazioni sui cantieri e il numero di contratti eventualmente risultati oltre le soglie di rischio. I report potrebbero essere mensili.

La collaborazione naturalmente varrà anche all’opposto. I Carabinieri, qualora nel corso dei propri controlli riscontrino violazioni alla normativa sugli appalti, comunicheranno infatti all’Osservatorio e alla Regione in sintesi i rilievi mossi o eventuali mancate comunicazioni.