Le unità abitative compravendute raggiungono le 449 mila circa. Il mercato mostra livelli comunque ancora lievemente inferiori a quelli della fine degli anni ottanta. Il dato del 2015 consolida comunque il trend positivo riscontrato già nel 2014, ma segna un segnale di ripresa inequivocabile.

Se la crescita registrata nel 2014 era influenzata dagli effetti dell’entrata in vigore, il 1° gennaio 2014, del nuovo regime delle imposte di registro, ipotecaria e catastale applicabile agli atti di trasferimento a titolo oneroso di diritti reali immobiliari (Articolo 10 del D.lgs.14 marzo 2011, n. 23), il dato 2015 rappresenta un dato di crescita tout court (+6,5%).

Le cause di questa ripresa del mercato residenziale dipendono dai quattro fattori già evidenziati nello Rapporto 2014:

1. In primo luogo il fatto che un bene d’uso come l’abitazione è difficile scenda oltre certi livelli, in quanto le necessità alla base dell’acquisto, per quanto rinviabili, imporranno prima o poi la realizzazione dell’acquisto medesimo.

2. In secondo luogo, la congiuntura economica complessiva inizia a dare segnali, seppure non esaltanti, di ripresa che si riflettono, in particolare, sui diversi indicatori che misurano la fiducia delle famiglie; al riguardo, un indice utile a comprendere la propensione ad affrontare acquisti che richiedono una forte esposizione nel lungo periodo, come è tipicamente l’acquisto di un’abitazione, è quello che l’ISTAT elabora come Clima Futuro. Tale indice è passato da una media di 108,7 nel 2014, ad una 120,7 nel 2015.

3. In terzo luogo, i tassi di interessi sono ulteriormente diminuiti ed il credito delle banche è aumentato. I dati contenuti nel Rapporto al riguardo mostrano che nel 2015 gli acquisti effettuati con mutuo ipotecario (limitando l’osservazione a quegli acquisti effettuati con ipoteca iscritta sull’abitazione acquistata) sono incrementati del 19,5% ed il tasso di interesse medio (calcolato sulla prima rata) si è ridotto di 0,65 punti percentuali attestandosi al 2,75% in media nel 2015.

4. Infine, l’ulteriore flessione dei prezzi delle abitazioni, seppure avvenuta nel corso del 2015 a tassi inferiori rispetto agli anni precedenti, disincentiva il “rinvio” all’acquisto potendo essere percepita dai potenziali acquirenti come una condizione “da non perdere” per la previsione di una ripresa anche dal lato dei prezzi e questo induce ad una maggiore propensione all’acquisto.

Si può ipotizzare, poi, che le turbolenze dei mercati finanziari con una ripresa dei rendimenti dei beni immobili, continua

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