Lavoro, dopo sette anni torna a salire la cassa integrazione

Mercato del lavoro in chiaroscuro leggendo i dati dell’Osservatorio Inps. La nota positiva è la conferma del trend positivo per i contratti a tempo indeterminato ma al tempo stesso emergono due elementi preoccupanti: nel 2019 torna a crescere il volume delle ore di cassa integrazione dopo sette anni e sempre nel 2019, nei primi nove mesi, aumentano le domande di disoccupazione.

L’Osservatorio Inps rileva che nei primi 11 mesi dell’anno alle spalle il saldo netto dei contratti di lavoro a tempo indeterminato ammonta a 438mila unità con una progressione del 111% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le assunzioni totali nei primi 11 mesi del 2019 ammontano a 6,666 milioni a fronte di 6,153 milioni di cessazioni con un saldo positivo di 512mila unità. Tra gennaio e novembre si registra un netto aumento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, passate da 463mila a 653mila. In crescita anche le conferme di contratti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (da 60mila a 76mila).

Tuttavia l’Inps rileva che il trend pur restando positivo risulta in decelerazione. A novembre infatti il saldo annualizzato mostra un numero positivo pari a 176mila quale differenza tra assunzioni e cessazioni, un numero inferiore a quelli di tutti i 12 mesi precedenti (a novembre 2018 era stato positivo per 338mila).

Il 2019 si caratterizza per il maggior ricorso alla cassa integrazione. I dati Inps indicano che sono state autorizzate oltre 259 milioni di ore con una crescita del 20,2% rispetto all’anno precedente. Nell’arco dei dodici mesi è salita soprattutto la cassa integrazione straordinaria con un totale di 152,98 milioni di ore e un’impennata del 31,2% sul 2018.

Prosegue il trend negativo della disoccupazione. A novembre le domande di disoccupazione arrivate all’Inps sono state 225.459 con un aumento dell’1,3% sullo stesso mese del 2018. Nei primi 11 mesi le domande di disoccupazione sono state 1,936 milioni con un incremento dell’1,4%.