Dopo la firma del protocollo d’intesa anti abusivismo sottoscritto tra la CNA di Macerata e 23 Comuni della provincia, avvenuta lo scorso 27 luglio nella sala del Consiglio Comunale maceratese, il 15 settembre una delegazione dell’associazione di categoria, guidata dal Presidente Giorgio Ligliani, è stata ricevuta dal Colonnello Stefano Di Iulio, Comandante Provinciale dei Carabinieri.

Ligliani, affiancato dal Presidente del settore Servizi alla Comunità Anna Pioni e dalla funzionaria provinciale Federica Carosi, ha illustrato al Comandante le ragioni da cui è nato il protocollo d’intesa, presentato la situazione delle piccole e medie imprese del territorio e la campagna di sensibilizzazione chiamata #lavoropulito attraverso cui la CNA si rende disponibile a ricevere segnalazioni di presenti casi di lavoro abusivo.

Il protocollo, al centro del quale ci sono le aziende del settore dei servizi alla comunità, quali le lavanderie (tradizionali e self), centri estetici, parrucchierie, officine di autoriparazione, impegna gli uffici comunali che rilasciano le SCIA ad essere particolarmente attenti nel far rispettare le regole e a prendere in considerazione i casi di “evidente” illecito che possono essere sottoposti da CNA alla loro attenzione.

Il Colonnello Di Iulio, particolarmente attento alle problematiche relative alla legalità nel territorio, si è reso disponibile alla ricezione delle segnalazioni di casi di abusivismo nelle varie modalità in cui il fenomeno si manifesta ed impegnandosi ad effettuare i relativi controlli, in base alle competenze in capo all’Arma.

“Prosegue l’azione della CNA Provinciale di Macerata contro l’abusivismo e in favore della legalità – dichiara il Presidente CNA Ligliani – e con piacere registriamo la piena collaborazione del Colonnello Stefano Di Iulio nei confronti della lotta ad un fenomeno grave e fortemente penalizzante per le piccole e medie imprese. Un impegno a non far sentire soli tutti quegli artigiani che, con enormi sacrifici, continuano a lavorare nel rispetto delle regole”.