Aiuti di Stato, insufficiente la proroga decisa dalla Commissione UE

Tra la comparsa della variante Omicron e il dibattito sulla manovra, è passata quasi inosservata la decisione della Commissione Europea di prorogare al 30 giugno 2022 il Quadro temporaneo degli aiuti di stato e di adeguare i massimali di aiuto per far fronte agli effetti prolungati della crisi generata dalla pandemia, promuovendo l’attivazione di strumenti volti a sostenere investimenti per una ripresa sostenibile e la solvibilità delle imprese. Il quotidiano Il Foglio ha pubblicato una analisi firmata CNA nella quale si evidenzia che la proroga decisa dalla Commissione insieme alla sospensione del patto di stabilità confermano come la profonda crisi provocata dalla pandemia abbia messo in discussione l’intera impalcatura fiscale europea e anche gli ingranaggi della governance istituzionale.

L’esecutivo comunitario in coerenza con la strategia di una exit strategy dalle misure emergenziali graduale e ordinata ha adottato una nuova Comunicazione che modifica ulteriormente il Quadro temporaneo degli aiuti di Stato per sostenere l’economia. Nelle intenzioni della Commissione, la proroga, pur limitata, delle misure adottate con il “Temporary Framework” dovrebbe garantire il sostegno necessario alle imprese che risentono ancora degli effetti della crisi, affinché non siano improvvisamente private del sostegno necessario.

Le nuove misure di sostegno agli investimenti per una ripresa sostenibile e alla solvibilità dovrebbero, invece, rispondere meglio alle esigenze delle imprese e agli obiettivi strategici nella fase di ripresa. Strumenti quindi orientati al futuro, ma sempre la Commissione segnala l’esigenza di attenuare il rischio di insolvenza delle imprese potenziando misure che favoriscano la ristrutturazione del debito.

Alla luce della Comunicazione della Commissione, gli Stati membri possono ora considerare la possibilità di prorogare le misure di aiuto esistenti fino al 30 giugno 2022, consentire la ristrutturazione o la conversione di alcuni strumenti fino al 30 giugno 2023, nonché introdurre nuove misure a sostegno degli investimenti verso una ripresa sostenibile fino al 31 dicembre 2022 e nuove misure di sostegno alla solvibilità fino al 31 dicembre 2023. All’assemblea annuale del 10 dicembre CNA rinnoverà la richiesta al Governo e al Parlamento di prorogare le misure già esistenti e di mettere a punto anche nuovi strumenti di aiuto, soprattutto per supportare i settori particolarmente colpiti dalla crisi ma anche per disegnare una nuova strategia orientata a creare un clima favorevole per le imprese.

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