E’ con grande cordoglio e dispiacere che il Presidente della Cna di Prato, Claudio Bettazzi, il Direttore Cinzia Grassi, l’intero gruppo dirigente e tutti i dipendenti della Cna di Prato, informano della prematura e tragica scomparsa della sua Vicepresidente e Dirigente Maria Coppola, di soli 43 anni,  imprenditrice e amministratrice dell’azienda familiare di commercio e ingrosso di materie prime tessili.
Per le sue spiccate doti umane e professionali Maria Coppola ha scelto di dedicare parte della sua vita alla crescita di quella che definiva “la famiglia CNA”, sempre molto amata ed apprezzata per l’impegno, la dedizione e le competenze che hanno contrassegnato tutto il suo cammino, sia sul piano dirigenziale che personale.
Fin da giovanissima infatti, è entrata a far parte del Gruppo Giovani Imprenditori CNA contribuendo in maniera egregia alla sua crescita e alla sua affermazione. Proprio da questa esperienza è iniziato il percorso che ha visto Maria Coppola rivestire importanti e strategici incarichi all’interno dell’Organizzazione, sia a livello provinciale che nazionale. Dal 2012 ha infatti rivestito il ruolo di Presidente provinciale di Epasa/Cna, oggi Epasa Itaco, membro nel CdA Epasa/Itaco nazionale, membro eletto nell’Assemblea nazionale Cna, e, dal 2013, Vicepresidente della Cna di Prato con delega alle aree formazione, lavoro e sociale e componente del CdA della società Centro Odontoiatrico pratese.
Oggi Cna perde una figura di grande talento e valore e piange la sua prematura scomparsa stringendosi con affetto al marito Massimiliano, all’amatissima piccola figlia Emma, e a tutta la famiglia, ricordando soprattutto le capacità che ha scelto di mettere al servizio di tutto il mondo delle imprese, degli artigiani e dei cittadini, a tutela dei quali ha sempre lavorato con grande senso di umanità, schiettezza, determinazione e passione.
Ciao Maria.  Grazie per tutto quello che hai saputo infonderci. Resterai per sempre nei nostri pensieri e nei nostri cuori, come esempio di una grande donna capace di affrontare anche il doloroso percorso della malattia con grande coraggio e forza. Senza arrendersi mai. 

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