Gli inventori dell’app per saltare la fila alla cassa

Nasce da un incontro ‘trafelato’ l’idea vincente che ha portato Marina Monaco e Giancarlo Cassani ad essere premiati, tra le altre cose, per il loro progetto “SaltaCassa”. Un dispositivo per fare acquisti in mobilità, capace di interessare colossi come Microsoft, BizSpark ed Epson.

L’incontro è stato quello con il brevettatore Anastasio Gurioli, nel 2014. Arrivato per l’appunto trafelato, senza avere avuto nemmeno il tempo di bere un caffè all’Autogrill, a causa della troppa fila. Da lì – come dice il nome – SaltaCassa, un’applicazione per non fare la fila, adottando tecniche di pagamento presenti ormai in tutti gli smartphone e non solo.

Sposati, Marina e Giancarlo lavorano insieme dal 1979, lei ragioniera, lui ingegnere elettronico. Dopo un’esperienza lavorativa alle dipendenze dell’Olivetti, a Imola, nel 1992 decidono di mettersi in proprio dando vita alla software-house MADA Service. Vent’anni dopo, in collaborazione con Anastasio Gurioli, nel 2015 costituiscono FullOver srl, una start-up innovativa legata ad un brevetto internazionale.

“In uno scenario trasversale, SaltaCassa si pone come il metodo più efficace e conveniente per acquistare qualsiasi bene o servizio. Data l’estrema duttilità, infatti – sottolinea Marina – il sistema si adatta a qualsiasi tipologia commerciale, dal locale pubblico alla ristorazione, dalla grande distribuzione ai servizi alle persone, fino alle automazioni dei pagamenti (colonnine self-service carburante, autolavaggi…) e agli sportelli per prelevare contante o depositarlo”.

Il funzionamento e l’utilizzo sono semplicissimi e intuitivi. “L’utente – precisa Giancarlo – seleziona o cerca quello che gli interessa sull’applicazione dello smartphone. Ad esempio, può ricercare il caffè più vicino e ordinare la colazione. Sceglie due cappuccini e due brioche, paga con la modalità preferita e sullo smartphone viene visualizzato un ‘codice QR’, una sorta di scontrino virtuale assegnato in modo esclusivo. Quando l’utente si reca nel locale, fa leggere il codice alla stampante predisposta e non presidiata (nessun cassiere) e questa gli stampa lo scontrino fiscale con il quale può effettuare direttamente la consumazione. La stessa logica di funzionamento – continua Giancarlo – si ha per le altre realtà commerciali, con la possibilità di inserire non solo i prodotti, ma le offerte, dando modo così di effettuare una vera e propria campagna commerciale sul web”.

“Un’importantissima parte del progetto – commentano Marina e Giancarlo – è la sicurezza. Su questo fronte è stato fatto uno studio approfondito. Tutte le transazioni sono fatte in modalità protetta e, una volta generato dal sistema il codice QR, non è più possibile risalire a ritroso alle informazioni a cui è legato”.

Se viene smarrito o peggio rubato lo smartphone, insomma, o viene intercettato da qualche malintenzionato, non è possibile utilizzarlo, perché non è possibile sapere a quale esercizio commerciale è assegnato. Anche la stampante dedicata non sa chi è l’intestatario dello scontrino che sta stampando e di conseguenza non sa da quale conto o carta è stato effettuato il pagamento.

“Nel caso del prelievo di contante – concludono Marina e Giancarlo – sono stati introdotti due ulteriori sistemi di sicurezza: la possibilità di assegnare un PIN o parola d’ordine ad ogni codice QR da parte di chi effettua l’operazione, e quella di attribuire un time-alive al codice QR, rendendolo inutilizzabile alla scadenza”. Fila saltata e in tutta sicurezza, insomma.