Positivo il rinvio delle linee guida in materia di trasporti eccezionali. In sede di conversione del decreto Milleproroghe le Camere hanno accolto, su riformulazione proposta dal Governo, l’emendamento – suggerito da CNA Fita e presentato da diversi esponenti di gruppi parlamentari di maggioranza e minoranza – volto a posticipare la decorrenza degli effetti delle linee guida sui trasporti operanti in condizioni di eccezionalità previste da una recente modifica del Codice della Strada. Il termine di sospensione dell’efficacia del decreto ministeriale che le ha introdotte è stato dunque prorogato al 31 marzo 2025.

A detta di CNA Fita, la proroga del termine in scadenza a fine anno era urgente e inevitabile. Come più volte segnalato in audizione parlamentare dai rappresentanti dell’Associazione, rilevano ancora troppi profili di criticità in merito alla verifica di sicurezza circa la transitabilità dei mezzi eccezionali sui collegamenti stradali interessati. Questo a causa delle annose carenze informative mostrate da Regioni e Province quanto all’esatta conoscenza delle caratteristiche strutturali (stabilità, stato di conservazione) di sovrastrutture stradali e manufatti di propria competenza. Un deficit conoscitivo tale da condizionare, in negativo, il procedimento di rilascio dei titoli di autorizzazione al transito. Pertanto, il rischio di un più che probabile e paralizzante ritardo nell’assegnazione delle autorizzazioni ha assennatamente indotto il Parlamento a differire l’operatività delle linee guida.

In secondo luogo, l’emendamento istituisce presso il MIT un tavolo tecnico cui parteciperanno le amministrazioni interessate, gli enti proprietari delle strade e le associazioni di categoria. Ciò con il compito di definire – entro il 30 ottobre 2024 con decreto ministeriale – il Piano nazionale per i trasporti in condizioni di eccezionalità, ergo i corridoi stradali dedicati ai trasporti eccezionali e i rimedi da apportare ai guasti della disciplina.

Per collegare in sicurezza e funzionalità le aree produttive del Paese con i principali poli logistici, senza che siano previsti oneri a carico degli autotrasportatori, occorre – a giudizio di CNA – dare voce agli operatori economici del comparto trasportistico, a cominciare da quelli che rivestono la forma d’impresa artigiana. L’auspicio è che, ai fini della composizione del tavolo, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti tenga conto del qualificato apporto in termini di proposte e idee da parte di chi, a livello politico-sindacale, rappresenta, con effettività – essendo già membri del comitato centrale dell’albo degli autotrasportatori – le realtà d’impresa più piccole a livello dimensionale. Le quali, è bene rammentarlo, connotano con numeri incommensurabilmente maggiori il settore.