Si è svolto lunedì 11 dicembre nell’ambito degli appuntamenti di “In linea con Bruxelles” il primo webinar di CNA dedicato all’analisi delle caratteristiche e del funzionamento del nuovo Regolamento (UE) 2023/2044 relativo alla protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali. Il nuovo Regolamento rappresenta il primo strumento europeo per la tutela dei prodotti non agroalimentari e costituisce una delle principali proposte del piano d’azione sulla proprietà intellettuale presentato dalla Commissione europea nel novembre 2020.

Gabriele Rotini, Capo di Gabinetto – CNA Nazionale, ha aperto i lavori del webinar sottolineando l’importanza di questo primo incontro per comprendere gli effetti positivi del Regolamento sulla filiera dell’artigianato italiano, effetti che si rifletteranno anche sul settore turistico e in termini di sicurezza per i consumatori.

Antonio Franceschini, Responsabile Nazionale – CNA Federmoda, ha posto l’accento sulla complessità del lavoro che ha preceduto la pubblicazione del Regolamento, specialmente per ciò che concerne le condizioni previste dall’articolato in relazione ai requisiti per il riconoscimento dell’indicazione geografica. In quanto responsabile nazionale di CNA Federmoda, Franceschini ha annunciato l’intenzione di procedere con un’indagine interna al fine di identificare le realtà produttive che possono rientrare nell’ambito di questo provvedimento.

Elisa Vitella, Responsabile dell’Ufficio CNA Bruxelles, ha poi illustrato nel dettaglio le principali caratteristiche del Regolamento, che entrerà in vigore a partire dal 1° dicembre 2025. Nello specifico il provvedimento stabilisce norme concernenti la registrazione, la protezione e i controlli per indicazioni geografiche che designano prodotti artigianali e industriali in possesso di una data qualità, reputazione o un’altra caratteristica legata alla loro origine geografica. Inoltre, il Regolamento prevede che la registrazione delle indicazioni geografiche avvenga tramite una procedura comprendente una fase nazionale e una fase a livello di Unione.

Alfonso Piantedosi, Divisione VIII – Marchi, Disegni, Modelli del Ministero delle e Imprese e del Made in Italy, ha poi fornito una panoramica sul quadro dei lavori in corso a livello nazionale. In particolare, le principali difficoltà connesse all’implementazione di questo provvedimento sono relative al fatto che – a differenza di quanto avvenuto per il settore agricolo – a livello nazionale non esiste una normativa di riferimento. Per far fronte a questa complessità, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha intenzione di predisporre una mappatura delle produzioni artigianali e industriali che rientrerebbero nell’ambito di applicazione del Regolamento.