Da tempo la Cna locale di Ragusa, assieme alla confederazione territoriale provinciale, si sta adoperando per portare avanti discorsi concreti tesi a limitare il fenomeno dell’abusivismo nei vari comparti produttivi. Ecco perché è stata letta in maniera apprezzabile l’azione che, nei giorni scorsi, ha portato avanti la Guardia di Finanza del comando provinciale di Ragusa a proposito di Bed & breakfast, molti dei quali non risultavano in regola con le normative vigenti. “Purtroppo, il fatto che la crisi continui a fare sentire i propri morsi in tutti i comparti – chiarisce il presidente della Cna di Ragusa, Salvatore Bellina – non può rendere giustificabile il fatto che in molti preferiscano non rispettare le regole, adagiandosi nel sommerso. In questo modo, a pagare, e duramente, saranno sempre e solo le imprese sane che sono ormai stremate da lacci e lacciuoli burocratici e che, a causa di una imposizione fiscale insopportabile, non ce la fanno più a sopravvivere.

Se gli appelli lanciati più volte negli anni a nulla sono serviti, per fare riemergere dal sommerso quelle imprese che preferiscono non rispettare le regole, ecco che l’operazione di verifica delle Fiamme gialle è da leggere in chiave assolutamente positiva. Auspichiamo che alla Gfd possano aggiungersi anche le altre forze dell’ordine per favorire controlli sempre più capillari e in tutti i comparti produttivi operanti sul nostro territorio”. La responsabile organizzativa della Cna di Ragusa, Antonella Caldarera, aggiunge: “Ci siamo dati da fare, nel corso degli ultimi tempi, per sensibilizzare, e parecchio, i piccoli e medi imprenditori su questi temi molto delicati. I risultati sono stati apprezzabili ma ancora in parecchi preferiscono non rispettare le regole e ciò, naturalmente, va a scapito delle imprese sane. E, come Cna, non lo possiamo permettere. Anche la nostra confederazione associa alcune strutture ricettive per cui l’intervento effettuato dalla Finanza è stato valutato con estremo favore visto che tende a fare riemergere dall’illegalità chi pensa che gli altri non siano meritevoli di considerazione, favorendo un regime di concorrenza sleale che, naturalmente, non può trovarci d’accordo. Auspichiamo, anzi, che altre operazioni del genere possano essere attuate anche nel prossimo futuro”.