Trento registra un nuovo boom delle partite Iva, a Bolzano c’è una netta flessione. I dati diffusi ieri dal Ministero dell’Economia e delle Finanze indicano, a  novembre 2015, 38.607 nuove partite in Italia: in confronto al corrispondente mese dell’anno precedente si registra una sostanziale stabilità (-0,1%). La distribuzione per natura giuridica mostra che il 69,3% delle nuove partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 24,5% da società di capitali, il 5,2% da società di persone. Riguardo alla ripartizione territoriale, il 43,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,6% al Centro e il 33,9% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso mese del 2014 mostra incrementi significativi nella provincia di Trento (+18%), in Emilia-Romagna (+12,8%) e Liguria (+8,7%), mentre le flessioni più consistenti si rilevano nella provincia di Bolzano (-30,5%), Molise (-9,8%) e Valle d’Aosta (-8,3%).

“L’Alto Adige è la provincia italiana che ha risentito meno della crisi – commenta Pino Salvadori, segretario generale della Cna-Shv del Trentino Alto Adige – che invece  in Trentino ha avuto un impatto più forte, soprattutto dal punto di vista occupazionale. Oggi l’Alto Adige è in piena ripresa, come testimonia il barometro congiunturale della Camera di commercio, che indica una crescita del Pil dell’1,1% nel 2015  e dell’1,7% quest’anno, mentre in Trentino le aspettative reddituali degli imprenditori rimangono molto caute. L’aumento delle partite Iva in Trentino a novembre  indica probabilmente un inizio di ripresa economica  che l’Alto Adige ha registrato già alla fine del 2014. Le riforme nazionali in materia di lavoro e gli incentivi fiscali nazionali e provinciali, inoltre, stanno spingendo molte aziende altoatesine alla stabilizzazione, con contratti di lavoro, delle finte partite Iva, fenomeno purtroppo presente. Un trend che potrebbe verificarsi in Trentino nel corso del 2016”.

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