Sarà il “turismo della paura” il “must” del Ponte di Ognissanti. Non la spinta principale alla vacanza ma un nuovo elemento motivazionale condito da un pizzico di avventura. Un andar per castelli e rovine al buio e spesso tra le prime brume autunnali. A rilevare questa tendenza pressoché inedita per l’Italia una indagine di CNA Turismo condotta tra gli iscritti alla Confederazione.
Il “ghost tourism”
In Italia il “ghost tourism” è una faccia del turismo esperienziale che movimenta un numero ancora limitato, ma in forte crescita, di turisti. Un’avanguardia che s’incammina su sentieri e percorsi costituiti per l’occasione approfittando di Halloween, festa d’importazione non lontana però dai riti pre-cristiani diffusi nelle campagne italiane fino a non molti decenni fa, zucca intagliata a forma di teschio inclusa. Un’avanguardia che, secondo CNA Turismo, movimenta un giro economico superiore ai 100 milioni di euro destinato quest’anno probabilmente a impennarsi.
Castelli mete privilegiate
I castelli sono le mete privilegiate del “turismo della paura” grazie a proprietari e gestori lungimiranti che, per accogliere vacanzieri paganti, sono disposti ad abbassare i ponti levatoi, metaforicamente e talvolta realmente. Si va da Bardi (Parma) a Catajo (Padova), da Montebello (Rimini) a Fosdinovo (Massa Carrara) e a Lagopesole, in provincia di Potenza.
In Liguria, a Trioria (che ospita il Museo della stregoneria) nella notte di Halloween si esploderanno anche fuochi pirotecnici a tema. In Emilia Romagna tra il 31 ottobre e il primo novembre si organizzano momenti densi di emozioni, spesso con figuranti in costume, nel circuito delle otto fortezze storiche del Ducato. Sempre in Emilia Romagna, a San Mauro Pascoli, la cooperativa Atlantide trasforma la locale villa Torlonia in un percorso teatrale e gastronomico, tra giochi di ombre e “apparizioni” di fantasmi. In Toscana numerose le iniziative a Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca, celebre per lo spettacolare ponte del Diavolo.
Napoli città leader
A Milano si terranno visite dedicate alla “notte delle streghe” ma tra le grandi città è Napoli ad avere la leadership nel “turismo della paura” o meglio del mistero, appunto perché all’Italia non si addicono le atmosfere gotiche dell’estremo nord europeo. In particolare con le visite allo storico Cimitero delle Fontanelle, che conserva 40mila teschi di morti nelle epidemie di peste e di colera del passato. Un cimitero entrato a far parte della vita cittadina anche attraverso l’adozione delle “anime pezzentelle”, teschi tenuti con particolare cura da singoli cittadini in cambio della loro protezione ultraterrena. A ribadire che in Italia si debba parlare di mistero più che di paura la regione Veneto per novembre e dicembre organizza un “Festival del mistero” coinvolgendo numerosi centri grazie a tutta una serie di iniziative mirate ad attrarre turisti italiani e stranieri. E in Puglia, a Orsara (Foggia), l’antica ricorrenza di “Fucacoste e Cocce priatorie” diventa una sorta di anti-Halloween tra condivisione del cibo per strada, accanto ai falò, spettacoli popolari, concerti e processioni.
Sei milioni in marcia per 3,2 miliardi di “fatturato”
Mistero, paura e Halloween a parte, saranno oltre sei milioni i turisti che l’indagine di CNA Turismo prevede si metteranno in movimento per il ponte di Ognissanti e per l’intero mese di novembre. Il dato non si discosta da quello dell’anno scorso, che infranse ogni record. Di questi 3,7 milioni i vacanzieri italiani e 2,3 gli stranieri. Con 14,7 milioni di presenze di cui 8,4 milioni totalizzate da italiani e 6,2 milioni da stranieri per una media pro capite di 2,5 notti. A farla da padrone il settore alberghiero con 11,2 milioni di pernottamenti a fronte di oltre 3,5 milioni di pernottamenti nell’extra-alberghiero. A guidare la classifica per Paese del turismo proveniente dall’estero la Germania (720mila presenze), seguita da Usa (650mila), Francia (420mila), Regno Unito (360mila), Spagna (340mila presenze), Cina (335mila), Russia (215mila) e Giappone (175mila). Quanto al valore economico, secondo l’indagine di CNA Turismo, ammonterà a 3,2 miliardi di euro, 300 milioni dei quali derivati dalle attività esperienziali.