La Cna Rovigo prende posizione dopo la pubblicazione dei dati relativi al terzo trimestre 2016 sull’andamento congiunturale del sistema economico predisposto dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo Delta Lagunare.

“Il mondo del’artigianato si vede ridimensionato nella nostra provincia. Le aziende al terzo trimestre sono pari a 6656 unità – commenta David Gazzieri Presidente Provinciale di Cna – con un meno 2,3% rispetto al 2015. Se passiamo da una lettura puramente legata ai numeri al valutare le cause dobbiamo porci diverse domande. Ci sono tante cose che non vanno, e noi lo denunciamo costantemente, da parte di chi dovrebbe aiutare e sostenere il fare impresa. Vogliamo parlare – continua Gazzieri – di cosa è cambiato negli ultimi 12 mesi in tema di snellimento della burocrazia, di tassazione a livello locale, di erogazione del credito, del funzionamento della giustizia, dell’abusivismo e di legalità? Ultimamente – continua Gazzieri – vediamo anche una forte concorrenza alle piccole imprese da parte di Enti con posizione dominante sul mercato che ammazzano chi tutti i giorni investe sulla qualità e sulla sicurezza delle persone. A cosa sono servite le norme finalizzate ad obbligare le imprese ad ottenere abilitazioni e certificazione, a fare investimenti in macchinari se poi nessun Ente ne verifica il possesso e quindi il mercato vede la presenza di soggetti non abilitati, non perseguiti che creano una concorrenza sleale? Ma la cosa ancora più strana – continua il Presidente di Cna Rovigo – è che tutto ciò avviene mentre sempre più spesso, per proporre i propri prodotti, aziende industriali si rifanno alla “qualità artigiana”, al lavoro artigiano, alla cultura artigiana.

La preoccupazione a questo punto è grande e contiamo che la riflessione, soprattutto delle istituzioni locali, sia rapida su quali possano essere le azioni che servano per contribuire ad affiancare le imprese e aiutarle nella competizione di un mercato sempre più complesso. Le nostre proposte sono note come il contenimento dei tributi locali, gli interventi a favore dell’avvio di impresa, i piani di intervento per affrontare l’emergenza abitativa e il perseguimento dell’abusivismo tanto per citarne alcuni.

La perdita di imprese nel territorio – conclude Gazzieri – oltre ad incidere sull’economia, incide sulle comunità le quali vengono private di importanti servizi fatte con qualità e competenza che non si possono improvvisare dall’oggi al domani.”