Dopo l’abolizione dei voucher si torna a mettere mano alla questione dei lavori temporanei. Ieri il Senato ha dato il via libera ai contratti di prestazione occasionale – ribattezzati PrestO -, che andranno a riformulare la regolarizzazione dei rapporti professionali saltuari cercando di restituire alle imprese uno strumento flessibile e a basso costo, a contrasto del lavoro nero. «Le imprese artigiane e le microimprese vicentine – osserva Cinzia Fabris, presidente di CNA Vicenza – anche in passato hanno usato con cognizione i voucher. Ai nostri associati abbiamo sempre fatto capire l’importanza di ricorrere in modo corretto a uno strumento adatto non a gestire rapporti continuativi “mascherati”, bensì a far fronte in modo regolare a imprevisti, picchi di lavoro o semplici necessità straordinarie tipiche delle attività meno strutturate. Quando il Governo lo scorso marzo ha optato per la marcia indietro, il vuoto lasciato è stato evidente. Ora finalmente si torna a disporre di uno strumento di grande importanza».

A contrasto dell’abuso di sistemi di pagamento alternativi a contratti regolari, la prima differenza rispetto al passato riguarda le modalità operative e i tetti di utilizzo, sia per le imprese che per i lavoratori. La posizione lavorativa diventa a tutti gli effetti un contratto telematico, con gestione e monitoraggio interamente online. Previsti anche una serie di limiti: la nuova procedura infatti potrà essere utilizzata solo da aziende che hanno fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato, con l’introduzione di un tetto unico di utilizzo fissato a 5000 euro l’anno per singola impresa, eventualmente elevabile a 7.500 euro in caso di integrazione di personale appartenente a categorie particolari, come disoccupati, studenti o pensionati. Ciascun lavoratore potrà ricevere però fino a un massimo di 2.500 euro annui. Il contratto sarà poi attivabile per non meno di 4 ore, e resterà precluso al settore edile e alle attività ritenute pericolose (scavi, estrazioni e miniere). Il costo orario della prestazione varrà per il lavoratore tra i 9 e i 10 euro netti (circa 12,5 lordi). Il sistema sarà interamente tracciabile, con le indicazioni obbligatorie su azienda, dipendenti, orari e modalità di svolgimento della prestazione, che dovrà essere “prenotata” anticipatamente.

I servizi al terziario e della ristorazione sono nel Vicentino i due settori che maggiormente in precedenza hanno fatto uso dei voucher. «Da notare come in tutti i casi – prosegue Cinzia Fabris – si tratta di incarichi non legati direttamente alla produzione. Tutte le aziende hanno fatto ricorso a persone esterne quindi non per far fronte alla regolare attività lavorativa, ma per situazioni straordinarie come la partecipazione a fiere ed eventi, o la traduzione di documenti in altre lingue, o anche lavori di manutenzione di aiuole e giardini aziendali. L’abolizione del voucher ha spinto alcune di queste imprese, dove possibile, a muovere verso altre forme contrattuali, segno tangibile della volontà di rispettare comunque le regole. Per la maggior parte dei casi si può intuire però che questa era una strada difficilmente percorribile. Ben venga dunque la nuova regolamentazione: i limiti posti sono già una buona garanzia per il generale rispetto delle regole, non solo affidato, com’era prima, al buon senso dei nostri imprenditori».

Arrivano i libretti famiglia. Nuove regole approvate anche per i pagamenti di prestazioni occasionali all’interno degli ambienti familiari. I contratti in questo caso saranno regolamentati dai libretti famiglia, documenti nominativi prefinanziati dove caricare somme da spendere il pagamento di queste categorie di prestazioni:

1) piccoli lavori domestici, inclusi giardinaggio, pulizia o manutenzione

2) assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità

3) insegnamento privato supplementare

Il valore nominale di un’ora di lavoro è fissato in 10 euro, riconosciuti netti al lavoratore; il datore-famiglia però deve farsi carico di alcuni oneri extra (contributi di gestione separata Inps, assicurazione infortuni, e oneri gestionali) per un totale lordo di 12 euro. Entro il giorno 3 del mese successivo allo svolgimento della prestazione c’è poi l’obbligo di comunicare all’Inps i dati identificativi del lavoratore occasionale, il compenso, il luogo di svolgimento e la durata della prestazione. I libretti sono acquistabili negli uffici postali o attraverso la piattaforma informatica Inps, che consente una completa gestione del rapporto di lavoro.

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