Dai resoconti delle sedute di ieri della Commissione 14 (Politiche UE) del Senato e della Commissione XI (Lavoro) della Camera si apprende che alcune delle proposte avanzate dalla CNA in tema di Nuovo Codice degli appalti pubblici sono state condivise ed accolte.

In entrambi i casi si tratta di sedute conclusive dei lavori delle due rispettive Commissioni e pertanto le seguenti indicazioni di modifiche al testo del Decreto Legislativo di cui all’Atto del Governo 283 (nuovo Codice) faranno parte delle complessive valutazioni che le Commissioni competenti di Camera e Senato invieranno entro il prossimo 6 aprile al Consiglio dei Ministri.

Entrando nel merito delle indicazioni avanzate dalle due Commissioni sopra citate, si evidenziano le seguenti:

  • in riferimento alla suddivisione in lotti, la definizione di “lotto funzionale” non appare idonea ad assicurare una suddivisione, oltre che quantitativa, anche “qualitativa, in conformità alle varie categorie e specializzazioni presenti, per adattare meglio il contenuto dei singoli appalti ai settori specializzati delle PMI o in conformità alle diverse fasi successive del progetto”, come richiesto al considerando n. 78 della direttiva 2014/24/UE;
  • in riferimento al subappalto, è necessario introdurre dei limiti. Più precisamente la Commissione Lavori della Camera esprime la necessità della reintroduzione di un limite di carattere generale alla quota parte dei lavori e dei servizi che può essere subappaltata, in misura non superiore al trenta per cento.
  • in riferimento agli appalti di servizi, è necessario introdurre norme tese a evitare la proroga dei contratti in scadenza, prevedendo un obbligo, per la stazione appaltante, di indire la nuova gara entro un determinato termine in vista della scadenza del contratto;
  • in riferimento al periodo tra l’aggiudicazione e la conclusione del contratto d’appalto, è necessario ridurre il lasso di tempo da 35 a 10 giorni dalla comunicazione elettronica o 15 dalla comunicazione.

L’augurio è che anche l’intervento di CNA sulle altre due Commissioni competenti di Camera e Senato (rispettivamente Ambiente e Lavori Pubblici) abbia lo stesso risultato positivo.

E ciò a dimostrazione di una intensa e positiva azione politica della complessiva CNA (Centro Confederale e strutture territoriali), a tutela ed in rappresentanza degli interessi di tutto quel numeroso e capillare sistema di imprese artigiane e PMI interessato alla profonda riforma del Codice degli Appalti Pubblici.