Ben 22.637 persone, con un reddito complessivo di 316,5 milioni di euro. Nel dettaglio, 12.921 uomini (57%) e 11.483 donne (43%), i primi con un reddito medio pro capite di 16mila euro, le seconde ferme a quota 11mila. Questa, secondo i dati dell’Osservatorio lavoro parasubordibato dell’Inps (aggiornati al 2014), la fotografia dei professionisti in Toscana. A loro si rivolge l’attività di Cna Professioni che proprio oggi, mercoledì 16 marzo, è stata in audizione al Senato, insieme alle associazioni componenti Rete Imprese Italia, per dare il proprio contributo e confrontarsi sul Jobs act professioni.

Sul tema “Dalla Legge di stabilità al Jobs Act per i lavoratori autonomi. Cosa cambia per i professionisti?” si è incentrato il convegno organizzato lunedì a Firenze da Cna Professioni Firenze e Toscana e dalla Regione Toscana, nella Sala del Gonfalone di Palazzo Panciatichi. Un evento indirizzato, in modo particolare, a professionisti non ordinistici e partite Iva: soggetti che vedono Cna impegnata in numerose campagne e per i quali l’associazione ha ottenuto importanti risultati. Fra questi, i provvedimenti per la maternità e i congedi parentali presenti ad esempio in questo Jobs Act, che mirano a migliorare la vita dei professionisti.

L’incontro di Firenze, moderato dal direttore de La Nazione, Pierfrancesco De Robertis, si è aperto con i saluti di Andrea Calistri e Franco Vichi, rispettivamente presidente e direttore di CNA Firenze. A introdurre il tema è stata quindi Cristiana Alderighi, coordinatore nazionale di CNA Professioni, che ha illustrato competenze e obbiettivi dell’associazione. A seguire, la parola è passata a Giorgio Berloffa, presidente nazionale di CNA Professioni, che ha fatto il punto su “Il jobs act per i professionisti”. Di particolare rilievo gli interventi degli onorevoli Elisa Simoni e Lorenzo Becattini e del presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani, che hanno riconosciuto l’impegno di CNA nel settore e illustrato le iniziative regionali e nazionali in atto per assicurare maggiori tutele a lavoratori autonomi e partite Iva.