Oltre centocinquanta persone, tra rappresentanti delle istituzioni, esperti del settore e imprese, si sono riunite a Porto Ercole per l’iniziativa: “Il futuro della nautica”,. L’iniziativa, organizzata da CNA Grosseto insieme a CNA Nautica Nazionale e CNA Toscana, con il patrocinio della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, ha avuto come focus le prospettive future della filiera in termini di sviluppo, sostenibilità e internazionalizzazione.

L’incontro è stata l’occasione, inoltre, per presentare l’ottava edizione del rapporto CNA:  “Dinamiche e prospettive di mercato della filiera nautica da diporto”.

Il rapporto indaga le complesse dinamiche economiche e relazionali che caratterizzano il settore, mettendo in risalto la prospettiva spesso trascurata delle piccole e medie imprese e delle imprese artigiane, che costituiscono un pilastro fondamentale di questa filiera.

Il mercato nautico, orientato sempre più alla sostenibilità, alla digitalizzazione e all’esperienza del consumatore, ha registrato un aumento della produzione di quasi il 20% rispetto alla fine delle 2021. Il settore, quindi, si conferma come robusto, con una crescita avviata nel 2014 e rallentata solo nel 2020 per la pandemia. In aumento anche la vendita all’estero dell’industria nautica italiana, con un incremento del 13,3%, soprattutto verso Paesi extra europei. Questo sottolinea il prestigio internazionale delle imbarcazioni italiane, celebrate per la qualità e l’eccellenza del Made in Italy.

Ampio spazio è stato dedicato al contributo del comparto per il territorio. “Non si può parlare di nautica senza pensare alla Toscana – ha dichiarato Luca Tonini, presidente di CNA Toscana – è qui infatti che viene prodotto il 33% degli yacht costruiti nel mondo. Noi siamo la vera eccellenza del saper fare italiano, i primi produttori al mondo e dal 2023 abbiamo guadagnato anche il titolo di primi esportatori del settore, quindi, considerando tutta la filiera produttiva e l’indotto turistico nautico siamo una leva straordinaria per il rilancio competitivo del Paese.”

Mario Mainero, presidente di CNA Nautica Nazionale, ha ribadito che “il ruolo dell’associazione deve essere quello di promuovere incontri tra le imprese e gli esperti per comprendere l’evoluzione del mondo e della società, permettendo a tutto il settore di operare con maggiore consapevolezza, arrivando anche ad anticipare le richieste dei nostri clienti”.

“Se è vero che il settore è in salute – ha proseguito – non poche sono le criticità che ne ostacolano un ulteriore sviluppo. In tema di concessioni demaniali, le imprese auspicano una modifica della normativa, in modo da restituire maggiori certezze e futuro; la valorizzazione del territorio e delle potenzialità, attraverso bandi, investimenti, incentivi, forme di detassazione; più formazione finalizzata anche al reperimento di nuove risorse umane da inserire in azienda o per il ricambio generazionale, permettendo ai giovani di avvicinarsi alla nautica già dalle scuole secondarie, inserendola tra le materie degli istituti tradizionali e promuovendo gli istituti nautici nelle zone costiere, oltre a sostenere le imprese che assumono per abbattere in parte il costo del lavoro. Occorrono, inoltre, semplificazione e sburocratizzazione delle procedure più accentuate, che si accompagnino a un dialogo interistituzionale costante e a un confronto tra enti territoriali e attività locali. È necessario favorire – ha concluso Mainero – processi aggregativi tra le imprese del settore, anche con strumenti mirati, finalizzati al sostegno delle reti e delle collaborazioni”.