Il giovane artista che crea con la materia del padre artigiano

La storia di Maurizio Venturi, e di suo figlio Ricardo Aleodor, sembra ricalcare quella di tante famiglie che hanno segnato la storia artistica del nostro paese. Il babbo artigiano da almeno tre generazioni ed il figlio che da quella manualità, quell’ingegno e quei materiali, trae nutrimento e ispirazione per la sua arte.

E’ così che molto spesso la storia ci ha consegnato grandi artisti: da Carlo Carrà a Lorenzo Di Bicci a Piero di Cosimo. E guarda caso, proprio in una bottega, quella di Giovanni Santi che in questa terra – le Marche e il Montefeltro – Raffello Sanzio mosse i suoi primi passi. Ebbene Maurizio e Ricardo Aleodor Venturi, sangue dello stesso sangue, incarnano perfettamente questa trasmissione di valori, di talento e di passione.

Il padre, artigiano della sedia da quasi quarant’anni a Villa Fastiggi di Pesaro, con un babbo sarto ed un nonno falegname, ed il figlio Ricardo, che a soli 21 anni è considerato uno dei più promettenti artisti italiani. Allievo dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, già studente della Scuola del libro nella stessa città, Ricardo Aleodor Venturi ha già ricevuto numerosi attestati e riconoscimenti, primo fra tutti quello del Concorso Casa Raffaello.

L’abilità ed il talento lo hanno portato ad utilizzare esattamente gli stessi materiali usati nell’attività del padre (fondini per sedie), nelle sue opere. Ed è proprio lavorando con vimini, erba palustre, midollino, paglia di Vienna, fior fiore di cuoio, cordini in propilene ma anche pvc, materiali di imballaggio, che Ricardo Aleodor crea le sue opere.

Con quegli stessi materiali che ha visto sin da piccolo frequentando la bottega di papà, che il giovane artista riesce a creare i suoi lavori. “Per me è una grande soddisfazione – racconta il padre, titolare della Italfondini – sapere che parte del mio lavoro, quello che ho cercato di insegnare a Ricardo in questi anni, è diventata quell’eredità di saperi che lo aiuterà nel suo percorso artistico”.

Alle prese con una crisi senza precedenti, che ha portato gran parte della lavorazione dell’intreccio altrove, Maurizio Venturi, lotta ogni giorno nella sua azienda per non disperdere una tradizione che arriva da lontano: quella delle impagliatrici della Valle del Metauro che lavoravano con il bambù e il midollino. E oggi confida molto nel talento del figlio.

“Qui la crisi ha cambiato tutto e ci ha portato via gran parte delle speranze. Quello che non potrà mai portarci via sono quello che siamo diventati con l’esperienza, con i valori, l’ingegno, la fantasia e i sogni; i nostri e quelli dei nostri figli”. E Ricardo Aleodor, con la sua arte ed il suo talento rappresenta oggi quella speranza.