La definizione del decreto ministeriale che dovrà regolamentare il funzionamento del Rentri e della nuova tracciabilità dei rifiuti rappresenta un passaggio tanto importante quanto complesso. CNA da tempo sostiene la necessità che, intervenendo attraverso la digitalizzazione degli attuali adempimenti cartacei, ci si ponga il duplice obiettivo di favorire la tracciabilità dei rifiuti ottenendo nel contempo la necessaria semplificazione per le imprese. Il punto di partenza, quindi, è rappresentato da una volontà comune di definire, attraverso il Rentri (Registro elettronico nazionale sulla tracciabilità dei rifiuti), un sistema efficace, di semplice utilizzo per le imprese e non eccessivamente oneroso.

Su queste direttrici CNA si è mossa partecipando alla consultazione promossa dal ministero della Transizione ecologica, direzione per l’Economia circolare. In tale ambito, la nostra Confederazione ha chiarito che sostiene un percorso di digitalizzazione e sostegno alla legalità, ma che strumenti e regole debbano essere operativamente percorribili dalle imprese, soprattutto da artigiani, micro, piccole e medie imprese.

Diverse criticità, però, sono emerse fin dalla prima lettura della bozza di regolamento sul Rentri.

In primis, CNA ha espresso la sua perplessità sul fatto che il decreto ministeriale sia stato posto in consultazione quando ancora alcuni elementi strategici della sperimentazione non erano conclusi, rischiando così di scrivere procedure che rischiano di risultare inapplicabili.

La nostra Confederazione rileva che il decreto ministeriale presenta alcuni punti particolarmente critici: il principale di questi riguarda la richiesta di invio in tempo reale dei dati sulla movimentazione dei rifiuti, una strada che ricorda il vecchio Sistri e che già allora era risultata, evidentemente, non percorribile.

Inoltre, si chiede alle Associazioni di esprimersi nella fase di consultazione su un testo che non contiene il dettaglio dei costi e mentre ancora non si conoscono alcuni dettagli tecnici e procedurali: a esempio, in merito alle modalità di firma o ai criteri con cui andranno rispettate le disposizioni relative alla geolocalizzazione dei mezzi. Si tratta di elementi fondamentali per il successo o il fallimento del Rentri, senza i quali la fase di regolamentazione attraverso il Dm non può essere definita in maniera trasparente e certa.

Preoccupa CNA anche la spinta sui tempi (l’approvazione del Dm, infatti, è prevista per il 15 giugno prossimo), motivata dal fatto che il Rentri è previsto dal Pnrr e deve rispettarne le scadenze. Tale “fretta” per la CNA rischia di far definire i contenuti del decreto mentre la sperimentazione è ancora in corso, vanificandone dunque gli esiti, e di non consentire i necessari correttivi al testo posto in consultazione.

 

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