Giuseppe Vivace, responsabile Formazione e Sviluppo delle competenze CNA, traccia su ‘Il Foglio’ di sabato 11 giugno una possibile via per affrontare la crisi attuale e trasformarla in un’opportunità.

In poco più di venti anni abbiamo attraversato quattro crisi e siamo dentro una da cui non si vede via d’uscita. Quattro shock che hanno cambiato il mondo: nel 2001 l’attacco alle Torri gemelle, nel 2008 la crisi finanziaria legata ai sub-prime, nel 2020 la pandemia, oggi una guerra nel cuore dell’Europa per la quale, appunto, non si vedono ancora soluzioni.

Questi eventi ci hanno portato – e ci costringono – a vivere nel presente, obbligandoci a rivedere continuamente ogni piano, inclusi quelli di breve periodo. Ne sanno qualcosa i piccoli imprenditori e imprenditrici che si sono dovuti sobbarcare rischi e problemi generati dalla sequenza di shock e che, grazie anche alle reti associative, sono stati in grado di riorganizzarsi e ri-orientare le attività e le strategie aziendali.

Tuttavia, se vogliamo stare dentro al ‘nuovo mondo’ dobbiamo fare come Paese delle scelte impegnative. Accusiamo un preoccupante ritardo sugli asset principali della modernità e dello sviluppo, come la trasformazione digitale e il tema green. Abbiamo però una risorsa preziosa sulla quale far leva per stare dentro alle trasformazioni e provare a governarle: la formazione continua.

Bisogna mettere in atto un Piano nazionale di formazione continua, sia sugli attuali occupati che su quelli in cerca di occupazione, per realizzare una rivoluzione delle competenze che ci permetterà di stare dentro al percorso della crescita e attraversare gli shock attuali e quelli che arriveranno, una rivoluzione che, per dirla con lo scrittore libanese Taleb, ci consentirà di trasformare la crisi in opportunità.

 

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