Start Up più smart con i fondi del Mise

Riparte “Smart&Start Italia”. Da lunedì 20 gennaio potranno essere presentate, esclusivamente per via telematica, le domande per chiedere le agevolazioni alle Start Up innovative secondo le modifiche apportate dal Decreto Crescita a questo regime di aiuti. Sarà importante non perdere l’attimo: le agevolazioni verranno concesse in base all’ordine cronologico di arrivo delle istanze.

Le novità del Decreto Crescita

I cambiamenti introdotti dal Decreto Crescita riguardano la semplificazione dei criteri di valutazione e di rendicontazione, il rafforzamento delle agevolazioni e l’introduzione di nuove premialità, in particolare nei confronti delle imprese meridionali, femminili e giovanili.

Nello specifico, il finanziamento agevolato è concesso in misura pari all’80 per cento delle spese ammissibili (dal 70 per cento cui ammontava) e con un periodo di ammortamento decennale, mentre il precedente era di otto anni.

Per le Start Up già attive nelle regioni settentrionali che sono intenzionate e realizzare piani d’impresa nel Mezzogiorno sono stati previsti nuovi criteri premiali. Per le Start Up localizzate nel Sud la quota di agevolazioni a fondo perduto è salita dal 20 al 30 per cento.

Per le imprese costituite da sole donne, e/o da giovani con meno di 36 anni o con un socio ricercatore nella compagine, il finanziamento agevolato viene condotto fino al 90 per cento delle spesse ammissibili, segnando un incremento del 10 per cento rispetto alle disposizioni abrogate.

Fra le nuove premialità sono state inserite quelle legate alla collaborazione con organismi di ricerca e con i Digital Innovation Hub.  

A chi può essere utile

Ma che cos’è “Smart&Start Italia”? Si tratta di una misura riservata alle Start Up innovative di piccole dimensioni localizzate su tutto il territorio nazionale, iscritte nella sezione speciale del Registro imprese e costituite da non oltre cinque anni al momento in cui viene presentata la domanda.

I programmi ammessi

Alle agevolazioni possono essere ammessi i piani d’impresa, dall’importo compreso tra 100mila euro e 1,5 milioni, finalizzati alla produzione di beni e all’erogazione di servizi. Tali piani devono presentare almeno una delle seguenti caratteristiche: 1) significativo contenuto tecnologico e innovativo; 2) sviluppo di prodotti, servizi e soluzioni nel campo dell’economia digitale (oppure dell’intelligenza artificiale, della blockchain o dell’Internet delle cose); 3) valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.