Il Governo stringe sui “compro oro”, accogliendo anche le proposte arrivate da CNA Vicenza. Nelle scorse ore è stata approvato il Decreto Legilsativo che regolamenta il settore, lungamente discusso in Commissione Finanze di fronte ai rappresentanti delle associazioni di categoria. Al tavolo anche Arduino Zappaterra, Portavoce Orafi di CNA Vicenza. L’obiettivo della disposizione è quello di limitare i rischi di illeciti connessi ad attività fino a oggi poco tracciate e prive di una regolamentazione specifica. Per aprire un’attività di “compro oro” è infatti sufficiente ottenere una licenza per il commercio di preziosi, mentre al privato che vuole vendere basta esibire un documento senza dover certificare la provenienza degli oggetti.

Il registro operatori professionali

La principale novità riguarda l’istituzione di un registro degli operatori professionali, che dà una definizione puntuale dell’attività di “compro oro”, e punta a censirne stabilmente il numero e la tipologia. Secondo l’albo della Banca d’Italia nel nostro Paese sarebbero solamente 346 le attività di “compro oro” registrate, contro le 20mila censite dalla polizia e le 28mila stimate.Lo scopo è naturalmente quello di contrastare sempre più efficacemente le attività criminali e i rischi di riciclaggio riconducibili alla compravendita di preziosi non praticate da operatori professionali. Gli esercenti interessati a praticare tale attività sono tenuti dunque a richiedere l’obbligatoria iscrizione al registro.

«Oggi non abbiamo dati certi sul numero di “compro oro” presenti nelle nostre città – spiega Arduino Zappaterra – perché non esiste ancora un codice di registrazione ben definito. Era importante dunque fare ordine, fissando regole che già vengono applicate per molte altre categorie professionali».

Tracciabilità delle transazioni e tetto per gli scambi di contanti

L’altra rilevante disposizione approvata riguarda i passaggi di denaro contante. Accogliendo una richiesta pervenuta proprio da CNA, il Governo ha abbassato il tetto limite da 1000 a 500 euro, soglia superata la quale scatta l’obbligo di procedere tramite conto corrente dedicato. In questo modo, in caso di scambi di entità importante, sarà garantita la tracciabilità dell’intera operazione. L’obiettivo infatti è di archiviare quante più informazioni possibili su tutti gli scambi portati a termine. Al “compro oro” spetterà infatti anche conservare dati e almeno due foto di qualsiasi oggetto acquistato. In caso di mancato rispetto di queste regole scatta l’ipotesi di esercizio abusivo dell’attività, con pesanti sanzioni.

«Ora queste attività potranno continuare a operare – aggiunge Zappaterra – ma senza più zone d’ombra dove lasciare annidare illeciti anche inconsapevoli. Bene poi che la stretta sia stata rivolta a chi esercita questa attività in via esclusiva, senza comprendere i tanti laboratori orafi artigiani che magari acquistano vecchi gioielli in forma assolutamente marginale. La nostra è una categoria già strutturata, che da anni già applica regole ben precise. Sarebbe stata auspicabile anche la pubblicazione quotidiana dei prezzi indicativi dei metalli, così da dare un riferimento agli acquirenti ma questo è già un primo passo. Adesso confidiamo che fatta la legge vengano garantiti anche i controlli».