«L’applicazione della tariffa unica per la raccolta e smaltimento dei rifiuti su tutto il territorio provinciale è un passo avanti che ci consente di superare l’iniquità delle tariffe comunali dove spesso un imprenditore, a parità di servizio, paga costi assai diversi rispetto il suo collega di un comune limitrofo». Lo afferma Giovanni Carrer, presidente di CNA di Vittorio Veneto, a nome anche dei presidenti di Oderzo e Conegliano.

«Molte bollette inviate alle imprese in queste settimane non sono rispondenti al servizio di raccolta e smaltimento di cui realmente le aziende necessitano e quindi devono essere riviste nei parametri che le determinano – continua Carrer -. Per questo chiediamo una proroga di 60 giorni per dar tempo alle aziende di verificare eventuali errori commessi da Savno o dalle aziende stesse nell’elaborazione del questionario raccolto nel 2015 e più in generale per controllare la correttezza dei parametri che determinano la tariffa nei casi concreti».

Inoltre, la CNA denuncia l’assurda retroattività a tutto il 2015 della nuova tariffa la quale comporta che, perfino le aziende che per tempo l’anno scorso avevano restituito o modificato le dimensioni dei bidoni in base alle loro effettive necessità, si trovano a dover comunque pagare, fino al momento del cambio, sulla base di un tariffario nuovo non conosciuto.

La CNA chiede inoltre che ci sia una riconsiderazione del percorso attivato per giungere alla tariffa unica: occorre infatti maggiore gradualità e valutare l’opportunità di non mettere in un’unica bolletta il saldo 2015 e l’acconto 2016.

Nei prossimi incontri tra Savno e le associazioni imprenditoriali per monitorare l’evoluzione della situazione complessiva, occorrerà verificare l’applicazione della tariffa unica allargando il confronto anche sulle altre problematiche che determinano il costo del servizio: come riclassificare i rifiuti, qual è l’incidenza dei costi fissi sul servizio di raccolta e smaltimento, come ridurre l’area dell’evasione, come premiare chi produce pochi rifiuti.

Una riflessione approfondita dovrà essere comunque fatta, secondo la CNA, anche sull’elevatezza assoluta della tariffa poiché essa deve essere neutra dal punto di vista della pressione tariffaria. A questo punto si potrebbe valutare una riduzione delle tariffe visto che il gestore dei rifiuti dovrebbe assicurare l’equilibrio economico e non produrre utili per se stesso, mente Savno ha avuto un utile di 1,5 milioni di Euro nel 2015.

«La grave situazione di crisi in cui versano le imprese è tale che non ci sono più spazi per ulteriori incrementi della pressione tariffaria, pena la sopravvivenza delle attività imprenditoriali» conclude il Presidente di CNA Vittorio Veneto.