Quest’anno gli imprenditori reggiani festeggeranno in lieve anticipo il Tax Free day, ovvero l’ultimo giorno dell’anno nel quale lavorano per pagare tasse, oneri e contributi: si passa dal 31 al 29 luglio. A rilevarlo è  “Comune che vai fisco che trovi”, l’Osservatorio CNA sulla tassazione della piccola impresa, giunto alla terza edizione, che analizza 124 comuni italiani e prende a riferimento una impresa individuale, con cinque dipendenti, 430mila euro di fatturato e 50mila euro di utili. L’impresa italiana tipo.

Reggio Emilia si posiziona al 104° posto nella classifica per il Tax Free Day, comunque ben al di sopra della media nazionale fissata al 14 agosto. Le città con il fisco “più amico” sono a pari merito Belluno, Gorizia e Cuneo, con il tax free day il 17 luglio; mentre la maglia nera va a Reggio Calabria, dove si lavorerà fino al 24 settembre solo per pagare le tasse, seguita da Bologna (19 settembre) e Roma (11 settembre).

Altro dato interessante riguarda il Total Tax Rate, cioè il peso complessivo del fisco sul reddito netto d’impresa. Nel 2016 a Reggio Emilia un’impresa tipo che utilizza un laboratorio artigiano di 350 mq ed un negozio destinato alla vendita di 175 mq, avrà a disposizione un reddito netto di 21.220 euro (39 euro in meno rispetto al 2015), avvicinandosi ai 21.645 del 2011, l’anno zero del federalismo fiscale.

“L’inversione di tendenza del Total tax rate registrata nel 2015 – commenta Nunzio Dallari, presidente provinciale CNA – è merito esclusivo della riduzione della pressione fiscale locale (regionale e comunale), calata del 7,6%.  A produrre principalmente questa diminuzione la deducibilità completa dall’Irap del costo dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato e l’esenzione dalla Tari delle aree destinate alla produzione di rifiuti speciali”.

Per il 2016, purtroppo, il calo della pressione fiscale si arresta. L’Osservatorio prevede addirittura un lieve incremento del Total tax rate (+0,1 per cento) destinato a salire al 61 per cento complessivo.

Inoltre, la maggior parte degli interventi introdotti con Legge di stabilità del 2016 non produrranno effetti sensibili sulle imprese di minore dimensione, se non il beneficio che deriva dal super ammortamento relativamente agli investimenti effettuati in corso d’anno. 

Ma è possibile migliorare il sistema tributario? Per CNA si può, e si deve.

“Abbiamo fatto un buon lavoro di rappresentanza ai tavoli istituzionali con gli enti locali e in sede parlamentare a livello nazionale. Ciò ha permesso di segnare un’inversione di tendenza per artigiani, micro e piccole imprese. Ma, l’obiettivo non è ancora stato raggiunto perché il livello della pressione fiscale in Italia rimane intollerabile (19,4 punti in più della media europea) e fortemente penalizzante per l’attività imprenditoriale”.