Toscana Centro, presentato il terzo report mismatch 2024

CNA Toscana Centro ha presentato oggi il terzo report mismatch 2024 basato sui dati dell’indagine FuturArti condotta con CNA Toscana, in collaborazione con Simurg Ricerche, sui temi dell’istruzione, fabbisogni professionali e transizione generazionale.

L’evento, introdotto dal presidente di CNA Toscana Centro, Claudio Bettazzi, ha visto la presentazione dei dati a cura di Moreno Toigo (Simurg Ricerche), Chiara Nencioni (responsabile area sindacale, lavoro e formazione di CNA Toscana) e Giacomo Buonomini (responsabile Politiche formative di CNA Toscana Centro). Le conclusioni sono state affidate all’ospite in video dell’evento Alessandra Nardini, assessora Regione Toscana a istruzione, formazione professionale, università e ricerca, lavoro.

La novità di quest’anno è stata l’estensione dell’indagine a livello regionale, attraverso il progetto “FuturArti” coordinato da CNA Toscana su aziende e scuole in collaborazione con Simurg Ricerche. Un lavoro su vasta scala che ha coinvolto complessivamente su tutto il territorio toscano oltre 3300 soggetti: nello specifico circa 1.520 imprese totali, di cui 289 associate a CNA Toscana Centro e 1.858 studenti totali di cui 321 delle scuole di Prato e di Pistoia.

Il tema chiave del rapporto Mismatch 2024 è: scarsità di lavoratori o scarsità di competenze? Il problema è duplice e la risposta richiesta va articolata in azioni a sostegno dell’integrazione (migranti, giovani Neet) e di una migliore istruzione e formazione professionale (impieghi a alto valore aggiunto e qualificati).

I dati dell’indagine

Il mercato del lavoro nelle province di Prato e Pistoia è caratterizzato da un’elevata presenza di lavoratori impiegati nel settore manifatturiero. Secondo i dati dell’Istat, nel 2021 il settore manifatturiero ha rappresentato il 24,7% del valore aggiunto complessivo della provincia di Prato e il 19,5% di quella di Pistoia.

Le imprese di piccole e medie dimensioni rappresentano la stragrande maggioranza del tessuto produttivo e le imprese manifatturiere del territorio manifestano crescenti fabbisogni di lavoratori con competenze specifiche e aggiornate, in grado di rispondere alle sfide poste dall’innovazione tecnologica e dalla digitalizzazione. Parallelamente, sussistono tutt’ora importanti necessità di garantire il turn over con maestranze addette a lavorazioni a basso valore aggiunto e routinari.

In questo scenario, il mercato del lavoro nel territorio è ancora caratterizzato da una forte disoccupazione giovanile, con tassi che superano il 20% nella provincia di Prato e il 15% in quella di Pistoia. La disoccupazione giovanile è dovuta in parte alla mancanza di competenze specifiche e aggiornate richieste dalle imprese manifatturiere, ma anche alla scarsa conoscenza del mercato del lavoro e delle opportunità di formazione e aggiornamento professionale.

Aumentano i posti di lavoro (6mila nuovi posti già creati sul territorio) e cala la disoccupazione nei territori di Pistoia (6,5%) e di Prato (5,7%). Il 48,8% delle imprese intervistate conferma di aver effettuato assunzioni nel corso dell’anno.

Il contributo dei lavoratori stranieri è rappresentato dal 30,6% della forza lavoro complessiva nella provincia di Prato e dal 15,3% in quella di Pistoia. Si registra un aumento significativo del flusso di migranti a livello regionale, con un aumento del 16,0% rispetto all’inizio dell’anno e un totale di 8.263 migranti accolti a giugno 2023 in tutta la Toscana. Purtroppo si registra comunque una cronica carenza di una politica indirizzata a stimolare strutture pubbliche e iniziative efficaci dedicate all’integrazione dei migranti e delle fasce deboli verso l’inserimento lavorativa, salvo alcune virtuose esperienze territoriali.

Gli studenti diplomati sono complessivamente circa 5mila per i soli percorsi tecnici e professionali affini al manifatturiero, di questi solo il 25% ha scelto e sceglierà di entrare direttamente nel mondo del lavoro, circa un quinto è incerto e sceglierà solo dopo il diploma, infatti i dati storici indicano che il 20% dei diplomati esce almeno per i primi anni dal sistema dell’istruzione e del lavoro, andando a incrementare il numero di giovani senza impiego né attivi nell’istruzione.

Sugli esiti dei percorsi di studi tecnici e professionali affini al manifatturiero, nella provincia di Pistoia, sono stati conseguiti 2mila diplomi, mentre a Prato, l’ordine di misura è di circa 3mila studenti che hanno concluso positivamente il percorso scolastico secondario superiore. Per quanto riguarda la scelta che gli studenti hanno fatto nella scelta del lavoro o dell’università, secondo i dati dell’AlmaLaurea, sui territori di nostro interesse il 55% dei diplomati delle scuole superiori con indirizzo tecnico ha scelto di proseguire gli studi all’università, mentre il 25% ha scelto di entrare nel mondo del lavoro pari a circa 1.250 giovani.

Resta circa il 20% che ha scelto (o non scelto) di non intraprendere alcune di queste strade, uscendo, almeno per una prima fase dal sistema dell’istruzione e del lavoro e questa è una delle cause dell’incremento dei Neet sul quale bisogna lavorare per un orientamento ed un’integrazione specifica verso il mondo del lavoro.

Sul fronte del ricambio generazionale l’indagine “FuturArti” ci consegna uno scenario in cui oltre il 50% degli studenti intervistati (900 in Toscana e circa 160 nelle province di Pistoia e Prato) valuta come interessante la prospettiva di avviare un’attività d’impresa, mentre sul fronte dell’impresa la sensibilità è più complessa:

  • il 62,9% delle imprese intervistate appartiene alla famiglia del titolare solamente da una generazione
  • il 44,4% delle imprese dichiara di esser in fase di gestione della necessità di un passaggio generazionale
  • il problema del passaggio generazionale resta comunque una preoccupazione per gli imprenditori, infatti il 65,5% lo ritiene uno “scoglio difficile, ma superabile”

Le priorità di CNA Toscana Centro per i fabbisogni di competenze nelle imprese si sono sviluppati sui seguenti temi

  1. Un diverso approccio all’immigrazione
  2. Azioni per incentivare la nuova imprenditoria
  3. Il fenomeno Neet e le iniziative conseguenti
  4. Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)
  5. ITS
  6. Sostegno all’apprendistato
  7. Attuazione delle misure concertate dai tavoli territoriali della Commissione Tripartita regionale
  8. Il rapporto tra imprese e mondo scolastico
  9. Sostegno alle iniziative della Camera di Commercio in tema di supporto alla formazione e lavoro
  10. La programmazione FSE e la formazione professionale regionale
  11. Laboratori territoriali per la formazione professionale