Lunedì al dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e il viceministro Edoardo Rixi, hanno incontrato CNA Fita e gli altri rappresentanti del settore per proseguire il dibattito mirato a predisporre il Piano nazionale dei trasporti in condizione di eccezionalità e per rivedere i criteri e le modalità di applicazione delle relative linee guida.

L’incontro fa seguito a quello del 2 novembre 2023 in cui CNA Fita e le associazioni di riferimento dell’artigianato avevano presentato un documento unitario con alcune proposte tra cui la richiesta di proroga delle linee guida e l’istituzione di uno specifico tavolo tecnico per i trasporti in condizione di eccezionalità. Richieste soddisfatte, considerata la proroga al 30 marzo 2025 delle linee guida e l’istituzione al ministero di uno specifico Tavolo tecnico. La funzione di questo Tavolo è quella di lavorare per la definizione del Piano da adottare entro il 30 ottobre prossimo.

Rileviamo un andamento costante che dovrebbe portare a nuove e migliori modalità di esecuzione dei trasporti in condizione di eccezionalità.

Anche l’incontro di ieri ha fornito un segnale concreto per il prosieguo dei lavori.

La bozza di “Indice piano nazionale per i trasporti in condizione di eccezionalità” che è stata consegnata in questa circostanza rappresenta, infatti, con i suoi otto punti, la cornice su cui lavorare per la definizione di contenuti condivisi, meno dispendiosi, semplificati e quindi utili al comparto.

Abbiamo espresso soddisfazione per aver riscontrato, tra i punti dell’indice su cui lavorare, anche quello relativo alla necessità di dare pieno corso alla “operatività e implementazione dell’Archivio nazionale delle strade”.  L’obiettivo di completare l’Archivio nazionale delle strade, previsto da trentadue anni nel Codice della Strada e mai ultimato, rappresenta una rivendicazione dirimente non solo per il comparto dei trasporti eccezionali ma per l’intero settore dell’autotrasporto al fine di garantire percorsi alternativi e sicurezza nei transiti.

Abbiamo ribadito che l’altro principale obiettivo è quello della riduzione dei costi addizionali per le verifiche sulle infrastrutture che oggi ricadono indebitamente sulle spalle delle imprese.  Il positivo superamento di questa specifica criticità è strettamente legato anche alla carenza di risorse, in termini di know-how e soldi, di province e dei comuni. Dal 2001, con il passaggio alla loro competenza di molte strade, si ritrovano con grandi oneri ma, molto spesso, con scarsissime risorse. La conseguenza è che responsabilità e costi per gli accertamenti ai transiti vengono trasferiti alle imprese.

Sia il ministro Salvini sia il viceministro Rixi hanno tenuto a sottolineare come il percorso che porterà all’adozione del Piano nazionale dei trasporti in condizione di eccezionalità rappresenti l’occasione per lavorare insieme a una semplificazione normativa e alla reale sicurezza stradale, auspicando nel contempo l’invio di contributi dalla categoria per definire i contenuti degli otto punti che costituiscono l’indice del Piano nazionale.