“Un passo in avanti dopo una lunga stasi. Il clima mi è sembrato costruttivo. Si percepisce una voglia di fare. Ma ora il governo deve passare dalle parole ai fatti. Per valutazioni più approfondite si deve aspettare mercoledì, quando in Consiglio dei ministri dovrebbe essere presentato il  decreto legge”. A dichiararlo il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino, al termine del vertice tenuto oggi a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte e i ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli.

“L’edilizia è in uno stato comatoso – prosegue – negli anni della crisi sono uscite dal mercato 120mila imprese con 800mila addetti tra diretti e indiretti. Ma la CNA con l’edilizia vuole far ripartire l’Italia. Un Paese grande e moderno come il nostro ha bisogno di adeguare alle sfide globali l’intero sistema infrastrutturale. Non solo, com’è sacrosanto, tutte le grandi opere, di cui giustamente si parla spesso. C’è da sbloccare nel contempo una miriade di piccoli cantieri, dei quali si parla di meno, che darebbero lavoro a tante piccole e piccolissime imprese e renderebbero la vita più facile ai cittadini e agli imprenditori. E c’è bisogno anche di curare le opere esistenti, per garantire sicurezza ed efficienza a tutti. La sburocratizzazione, la riforma del Codice degli appalti e la qualificazione delle stazioni appaltanti sono di sicuro punti importanti della strategia di ripartenza dell’edilizia e così dello sviluppo complessivo. Chiediamo, inoltre,  di rendere strutturali i cosiddetti ecobonus  e di introdurre il credito d’imposta per gli stessi ecobonus, che potrebbe rilanciare il settore. E soluzioni normative che rendano obbligatoria la suddivisione in lotti e l’individuazione di strumenti in grado di favorire la partecipazione delle piccole imprese locali e garantire – conclude Vaccarino –  il mantenimento delle attività economiche diffuse sul territorio”.

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