Le elaborazioni ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) a su dati Istat descrivono, per il primo trimestre 2017, un settore in buona salute. Da gennaio a marzo del 2017, infatti, sono stati esportati quasi cinque milioni di ettolitri di vini e mosti, con una progressione dell’8% sullo stesso periodo dell’anno precedente; era da molto tempo che non si registravano incrementi percentuali così importanti sul fronte volumi. Un aumento pari all’8% anche del valore dell’export di vini, in linea con la crescita dell’agroalimentare italiano nel suo complesso.

La nota dolente per il settore vinicolo è che la crescita a volume è pari a quella a valore e ciò evidenzia, di fatto, come non aumenti il valore medio delle esportazioni nazionali e questo non aiuta a ridurre il gap con la Francia. Peraltro, il Paese transalpino nel primo trimestre 2017 ha messo a segno un +15% a valore a fronte di una crescita dei quantitativi pari al 6%. Ragionando in termini di valore medio si ha un netto miglioramento anche della Spagna che, nonostante un lieve calo dei volumi esportati (-1%), ha fatto registrare incassi in crescita del 9%.

Comunque, il risultato italiano del primo trimestre va assolutamente letto in positivo perché l’obiettivo del 2017 resta quello della riconquista della leadership delle esportazioni in volume, e il +8% a volume conferma che il settore vino italiano è sulla buona strada. È sul valore medio che bisogna ancora lavorare.

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